Droga e intimidazioni, svolti gli interrogatori di garanzia
"Sicurella non c'entra con la droga". Calogero Sicurella, l’impiegato cattolicese di 42 anni da tre giorni agli arresti domiciliari, non c’entrerebbe nulla col traffico di droga scoperto nei giorni scorsi dai Carabinieri tra Cattolica Eraclea e Ribera. Difeso dall'avvocato Giovanna Morello, Sicurella sarebbe, invece – secondo l’accusa – sospettato di essere il mandante di un attentato incendiario ai danni una donna del luogo con la quale l’indagato avrebbe avuto dei dissidi e rancori personali.
Esecutore materiale del danneggiamento a mezzo incendio, secondo le ricostruzioni dell'Arma dei Carabinieri di Agrigento, sarebbe stato Antonino Sciascia, 25 anni, pluripregiudicato, il quale avrebbe chiesto la somma di mille euro. Davanti al pubblico ministero Maria Antonia Di Lazzaro e al gip del tribunale di Agrigento Alfonso Malato si sono già svolti gli interrogatori di garanzia. Lunedì la decisione del gip. Il blitz dei Carabinieri scattò all'alba di mercoledì, con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere, una ai domiciliari e tre provvedimenti cautelari dell'obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria. In manette finì Calogero Sarullo, manovale di 49 anni di Ribera, mentre un'altra ordinanza di custodia cautelare nei confronti del cattolicese Antonino Sciascia, 24 anni, già detenuto nel carcere agrigentino di contrada Petrusa. Gli arresti domiciliari vennero concessi, invece, a Calogero Sicurella, e l'obbligo di presentazione quotidiana in caserma ad altri tre cattolicesi: A. N., 42 anni; M. C. G., 27 anni e G. S., 31 anni.