ANTIRACKET. “L’imprenditore Cutrò non è solo”. Sostegno e solidarietà del sindaco Panepinto
Lettera del sindaco di Bivona Giovanni Panepinto.
In tanti pubblicamente abbiamo accolto l’operazione “Face off” che ha portato i carabinieri alla guida del capitano della Compagnia di Cammarata ad alleggerire il territorio montano agrigentino dal peso del racket e della mafia.
Ora attendiamo gli esiti processuali che porteranno i colpevoli a pagare ed eventuali innocenti a chiarire le proprie posizioni. Commentando pubblicamente la notizia degli arresti ho dichiarato che l’operazione antimafia “Face off.” aiuterà a comprendere quello che è accaduto negli anni passati nei Comuni montani agrigentini ed inoltre “così come nel 1994 quando a viso aperto scesero in piazza in migliaia contro la mafia e contro ogni forma di violenza e prevaricazione, anche oggi bisogna tenere alta l’attenzione affinchè non si ripeta quanto accadde allora”.
Certamente le vicende dell’imprenditore Ignazio Cutrò ci riguardano tutti direttamente, me per primo come sindaco di Bivona. Ritengo opportuno e utile che si abbia una rappresentazione complessiva di quanto accade ed è accaduto. Apprezzo e sosterrò in ogni modo e forma la scelta di Ignazio Cutrò di stare dalla parte dello Stato e della legge. L’ho fatto nel marzo del 2007 quando mi spiegò cosa gli era successo a Santo Stefano Quisquina. Da deputato mi sono incontrato con il prefetto di Agrigento chiedendo tutela per la ditta Cutrò a cui erano stati bruciati alcuni automezzi.
Sono sinceramente soddisfatto dell’attenzione che la stampa e le televisioni stanno dando al caso Cutrò, che ripeto dall’amministrazione che io guido non è stato e non verrà mai lasciato solo. Non l’abbiamo fatto quando pur non disponendo la ditta del DURC (pagamenti INPS, INAIL, ecc.) gli è stato liquidato uno stato avanzamento dei lavori pari con una semplice autocertificazione per i lavori della strada Canfutino.
Non l’abbiamo fatto quando abbiamo aspettato che iniziasse i lavori di una strada importantissima per il trasporto degli alunni pendolari, nonostante esistessero obblighi contrattuali, che nella fattispecie sono stati violati. Non l’abbiamo fatto quando avevamo garantito a 600 studenti del liceo classico che i lavori sarebbero stati completati il 5 dicembre 2007, cosa che è avvenuto dopo e si è data la proroga, evitando alla ditta Cutrò di pagare la penale dovuta.
Il 5 settembre scorso ci siamo dichiarati disponibili a liquidare delle somme dei lavori della strada Canfutino, ancora non completati e sempre senza DURC, impegno assunto davanti dal Prefetto e alle forze dell’ordine.
Siamo stati disponibili a ritardare l’ordine di ripristino della piazza S. Domenico (oggi piazza Cinà) i cui lavori ha rilevato l’ufficio tecnico non sono stati eseguiti a regola d’arte.
La lotta alla mafia è una cosa seria che ci deve vedere tutti sinceramente partecipi per non considerare vano il sacrificio di Libero Grassi. Noi saremo sempre totalmente disponibili a sostenere l’imprenditore Cutrò che con il comune di Bivona ha avuto sempre un rapporto positivo.
Infatti in dieci anni si è aggiudicato lavori per quattrocentosettantantamila euro in gare di cottimo fiduciario e pubblici incanti. La ditta Cutrò è tra le imprese di fiducia del Comune tanto da aver avuto affidati lavori direttamente e mediante trattative private dal 2000 ad oggi per 51,996 euro. Questo dimostra alla luce anche delle piccole dimensioni dell’ente e delle categorie di lavoro della ditta Cutrò del ruolo della stessa nell’economia locale che ha eseguito lavori per quasi un miliardo di vecchie lire.
Bene ha fatto la chiesa bivonese a prendere posizione e lodiamo questo atteggiamento che aiuta a riconfermare lo spirito di libertà del popolo bivonese, che sempre a stragrande maggioranza è stato ed è contro la mafia e le consorterie mafiose. Il signor Cutrò che sta collaborando con la magistratura e le forze di polizia e per i sacrifici a cui si sottopone, troverà tutto un paese a sostenerlo.
Invitiamo la ditta Cutrò a riprendere il suo cammino nel mondo dell’imprenditoria facendosi guidare solo dalla sua volontà e determinazione. L’amministrazione che guido così come tutto il consiglio comunale continueranno a farsi garanti del rispetto delle regole e delle leggi che devono comunque valere per tutti.