INFRASTRUTTURE. Tagliati i fondi Fas per l’Agrigentino, protesta Mariella Lo Bello (Cgil)
“Il Governo Berlusconi sposta al nord i fondi assegnati al sud”.
“Venerdì 8 maggio – si legge in una nota la segretaria provinciale della Cgil di Agrigento.– il Cipe doveva approvare i FAS, così come era stato annunciato ed assicurato dai politici regionali e nazionali di governo, nell’ambito del Patto di sviluppo per il sud, partecipato ed annunciato dal Ministro Scajola e dal Presidente Lombardo.
Si tratta di oltre 4 miliardi di euro che appartengono alla Sicilia del Pacchetto Fondi Aree Sottosviluppate da cui dipendono alcuni degli interventi utili per la infrastrutturazione della nostra Provincia, così come dal programma di interventi, annunciato dall’Assessore regionale Gentile.
Va ricordato che il Quadro strategico nazionale concepiva l’uso dei fondi europei e di quelli nazionali tutti alla programmazione generale 2007/2013 ed a metà del 2009 nessun bando – ha visto la luce, col rischio di perdere gli oltre 11 miliardi di euro destinati alle province siciliane. Se questi finanziamenti, uniti a quelli destinati alle altre regioni meridionali, da parte della Programmazione Nazionale, finiranno per la ricostruzione dell’Abruzzo, che merita altre risorse, ci si troverà, ancora una volta, a prendere atto che è il sud a sostenere il nord.
Ora se anche questi contesi 4 miliardi ci saranno espropriati vuol dire che il Governo continua a spostare capitali finanziari dal sud al nord, sottraendo alla Sicilia ed la nostra provincia dei crediti sociali, maturati nel tempo, condannando il meridione al sotto sviluppo e sostituendolo con la questione settentrionale, con la più generale sottomissione della deputazione nazionale e regionale.
E’ in questo quadro che la Cgil apprezza la presa di posizione del Presidente D’Orsi sulla “impossibilità di operare nella presente condizione”, anche se questa Organizzazione non approva affatto l’intenzione di “fare trovare vuoti gli uffici dell’Ente provincia al Presidente della Repubblica” per rispetto del galateo istituzionale e perché incolpevole delle scelte di politica economica e sociale del Governo nazionale e di quello regionale”.