PROTESTE. Montallegro, “danni a salute e ambiente dal radar delle fiamme gialle”
Preoccupazione di alcuni abitanti di Bovo Marina ed Eraclea Minoa, “allarme ingiustificato” secondo la Guardia di finanza.
Una lettera di denuncia per presunti danni alla salute e all’ambiente, causati da un radar della guardia di finanza collocato tra Bovo Marina ed Eraclea Minoa, è stata inviata al Comune da alcune famiglie del luogo.
La signora Rimmel Spacher, di origini tedesche ma sposata a Montallegro, che ha perso recentemente il marito a causa di un tumore, adesso, allarmata, scrive una lettera, sottoscritta da una trentina di persone, residenti a Bovo Marina sia durante la stagione estiva che in quella invernale, nella quale si sostiene che il radar della guardia di finanza potrebbe essere inquinante e causerebbe vari problemi di salute. I firmatari sostengono che gli abitanti di quella zona accusano spesso vari malori e sono molto preoccupati. Inoltre segnalano alcuni problemi legati, secondo loro, alle apparecchiature sistemate delle fiamme gialle: tipo le tv che si accendono e si spengono da sole, i sistemi d’allarme che non funzionano e altre disfunzioni degli strumenti elettronici. Il presidente del Consiglio comunale montallegrese, Andrea Iatì, facendosi interprete del problema segnalato, chiede l’intervento delle autorità competenti scrivendo al prefetto e all’assessorato regionale territorio e ambiente, oltre che ai sindaci di Cattolica Eraclea e Montallegro, al fine di accertare eventuale inquinamento ambientale causato dal radar.
“Si tratta di un allarme immotivato, non c’è sicuramente nessun rischio per la popolazione – sostiene invece il colonnello Vincenzo Raffo, comandante provinciale della guardia di finanza di Agrigento -. In ogni caso, il radar posizionato in quella zona, utile ad intercettare barconi di immigrati clandestini o altro tipo di minacce provenienti dal mare, è stato attivato – spiega il colonnello Raffo – da circa un mese, quindi i problemi segnalati vanno cercati altrove. Ci siamo naturalmente accertati – aggiunge – che l’apparecchiatura da noi utilizzata non emette radiazioni oltre i limiti consentiti dalla legge”. (CAGI)
Da: Giornale di Sicilia