GIOCO D’AZZARDO. Sequestrati videopoker a Canicattì, Racalmuto, Naro e Grotte
I Finanzieri della Tenenza di Canicattì, guidati dal Ten. Francesco Auriemma, hanno sottoposto a sequestro congegni da intrattenimento non conformi di cui 4 macchinette “videopoker” illegali e denunciati all’autorità giudiziaria 3 titolari di bar e sale giochi per iì reato di gioco d’azzardo.
I sequestri operati delle fiamme gialle nei Comuni di Canicattì, Racalmuto, Naro, Grotte – nell’ambito di articolati servizi di controllo economico del territorio finalizzati anche alla repressione del fenomeno del gioco d’azzardo si sono originati da numerose segnalazioni giunte al numero 117, nonché da diversi esposti pervenuti, da mogli, madri, parenti, stanchi di vedere i propri cari delapidare interi stipendi in pochi giorni in queste micidiali macchinette mangia-soldi, che creano molta illusione e arricchiscono di fatto poche persone che non sono di certo gli stessi avventori.
L’acume investigativo e la pregressa esperienza maturata nello specifico comparto, ha permesso ai militari, mediante approfonditi riscontri in loco, di accertare per ogni apparecchio l’assenza dei nulla osta previsti per la distribuzione ed immissione in esercizio, del collegamento alla rete telematica dei monopoli di stato ovvero di qualsivoglia documentazione amministrativa/fiscale comprovante la loro regolare detenzione e provenienza, procedendo, pertanto a segnalare il responsabile dell’attività alla locale Procura della Repubblica per violazione dell’articoli 718 e 721 del C.P. All’interno di alcuni bar e sale da gioco, sono stati rinvenuti diversi congegni dei quali 4 rientranti nelle categorie considerate ufficialmente proibite dall’Amministrazione dei Monopofi di Stato, in quanto configurati per il gioco della “slot machine” con palese fine di lucro, poiché predisposti per accettare puntate iniziali superiori al limite consentito ed in modo continuativo, con possibilità di vincita legata principalmente all’elemento aleatorio (azzardo) e non all’abilità del giocatore.
Inutili si sono rivelati gli strumenti messi a punto dai denunciati – tra cui un dispositivo con telecomando per disattivare a distanza i videopoker o la presenza di codici alfanumerici che consentono la commutazione del vìdeogioco da lecito a illecito e viceversa – utilizzati per eludere le visite improvvise delle forze dell’ordine.
L’obiettivo di tali controlli è quello di arginare in modo definitivo il dilagante fenomeno de quo attraverso un costante presidio economico del territorio da parte delle fiamme gialle canicattinesi, strumento indispensabile per garantire il sano e regolare andamento dell’economia anche nello specifico settore, connotato da un forte impatto sociale poiché causa, sovente, di negative ripercussioni familiari nelle fasce meno abbienti e sempre più fonte di ricchezza della criminalità organizzata.