ARCHITETTI. La Mendola: “Il centro storico di Agrigento è a rischio di dissesto”
“Il centro storico di Agrigento è a rischio di dissesto”.
A lanciare l’allarme di nuovi crolli dopo quello avvenuto l’altro ieri è stato il capo dell’Ufficio del Genio civile di Agrigento e Presidente regionale degli architetti, Rino La Mendola, intervenendo oggi al seminario sulle nuove norme sismiche introdotte dopo il terremoto d’Abruzzo e quindi toccando argomenti, quale il rischio crolli e l’incolumità della popolazione, quanto mai attuali.
“I rischi di dissesti – spiega La Mendola – sono determinati dagli ipogei che, nati per drenare le acque a valle di Agrigento e per alleggerire il banco calcarenitico su cui è impostata gran parte della città antica, nell’ultimo secolo sono stati manomessi e interrotti per cui oggi, seppur continuino a raccogliere le acque che filtrano in profondità, non riescono più drenarle. Ciò determina un appesantimento del banco calcarenitico con il risultato che gli ipogei svolgono ora un ruolo opposto a quello per cui sono stati realizzati. Il risultato di tutto questo è il continuo progressivo crollo delle volte degli ipogei che si avvicinano sempre più alla superficie, determinando cedimenti come quello che si è verificato l’altro ieri in prossimità dell’Itria”.
Così il presidente dell’Ordine degli Architetti si è espresso nel corso dell’intervento proposto in seno al seminario di aggiornamento sulla nuova normativa sismica, introdotta dal DM 14 Gennaio 2008, che, dopo il terremoto che ha colpito l’Abruzzo, è entrata in vigore con un anno di anticipo, rispetto alla data del 30 giugno 2010, già stabilita dalla legge che alimenta una progressiva riforma culturale del vecchio modo di costruire, puntando su elementi innovativi come il metodo di calcolo “agli stati limite”, “la vita nominale” delle strutture, la duttilità dei materiali, la gerarchia delle deformazioni e la manutenzione programmata delle costruzioni, al fine di assicurarne prestazioni efficienti, durante la loro vita utile.
“Con l’iniziativa – ha detto ancora il Presidente Regionale degli Architetti Rino La Mendola – intendiamo offrire agli operatori del settore un’opportunità di aggiornamento su una nuova normativa sismica fortemente innovativa, che ci consente di meglio pilotare la sequenza delle deformazioni della struttura, in caso di sisma, in modo che cedano per primi gli elementi elastici (come le travi) e resistano gli elementi fragili (come i pilastri). In tal modo, la struttura vibrerà e si deformerà, ma non ci sarà un crollo repentino, offrendo così alla gente la possibilità di sgomberare l’edificio prima del collasso strutturale”.
Mentre tornando a parlare di Centro storico agrigentino ha aggiunto: “Non escludo che possano esserci altri cedimenti tant’è che unitamente al direttore generale del Dipartimento LLPP Manlio Munafò redigeremo una relazione da presentare al Governo regionale e al Ministero dell’Ambiente, – ha dichiarato La Mendola – affinché la politica possa finanziare interventi organici nel centro storico atti a ripristinare il reticolato idrografico sotterraneo, ed a consolidare il versante nord del centro storico. In assenza di un apposito provvedimento legislativo, in atto, l’Ufficio del Genio civile, previa autorizzazione del dipartimento regionale, potrebbe realizzare soltanto interventi puntuali, in regime urgenza e somma urgenza, che non sono assolutamente funzionali alla risoluzione del problema che va affrontato in maniera complessiva”.
I lavori, organizzati dal Comitato composto dagli architetti Pietro Fiaccabrino, Emanuele Maratta e Simona Sanzo, si sono articolati in due sessioni; durante quella antimeridiana docenti del dipartimento di ingegneria strutturale dell’università di Palermo, hanno introdotto i principi fondamentali per il calcolo di strutture in cemento armato ed in muratura, tra questi il Prof. Ing. Liborio Cavaleri della Facoltà di Ingegneria di Palermo con un’analisi delle strutture in muratura e il Geologo Biagio Spalma, Dirigente UOBS IV/8 Genio Civile Agrigento, sulle indagini geognostiche e geotecniche a corredo dello studio geologico.
Parlando di comportamento sismico delle strutture, Lidia La Mendola, Professore Ordinario presso la Facoltà di Ingegneria di Palermo-Dipartimento di ingegneria strutturale aerospaziale e geotecnica ha detto: “Le nuove norme tecniche sulle costruzioni introducono sostanzialmente una nuova filosofia progettuale che si basa sulla gerarchia delle resistenze: per cui il progettista dovrà guardare, oltre che alle resistenze, anche alle caratteristiche di duttilità, dote fondamentale che bisogna attribuire alla costruzione se si vuole garantire la salvaguardia delle vite umane con una certa probabilità a fronte di sismi di intensità eccezionale”
Mentre per l’ingegnere Nunzio Scibilia, Professore della Facoltà di Ingegneria di Palermo, in tema di progettazione di edifici in cemento armato “l’applicazione delle nuove norme per le strutture in cemento armato hanno stravolto l’impostazione generale seguita fino a qualche hanno fa, allineando l’Italia alle nazioni più progredite nel campo della sismica. Si apre uno scenario nuovo, c’è da lavorare e questi corsi sono particolarmente indicati per tutti i professionisti, perché sul piano operativo è cambiata l’impostazione concettuale di approccio”.
Nel pomeriggio, durante la seconda sessione, ci sarà spazio per le relazioni dei dirigenti del Genio Civile, l’Ing. Domenico Armenio e l’Ing. Bruno Biondi, e per un’esercitazione pratica, durante la quale, con l’ausilio di un software, sarà simulato il calcolo di una struttura in cemento armato, di una struttura in acciaio e di una verifica su un edificio esistente.