AGRIGENTO. Le dimissioni del presidente Callari dopo la misura cautelare
“Per il rispetto che nutro nei confronti delle istituzioni di cui faccio parte, del Consiglio comunale che rappresento, all’autorità giudiziaria alla quale va tutta la mia stima e rispetto ma soprattutto per l’amore che nutro nei confronti di Agrigento e degli agrigentini, rassegno le mie dimissioni irrevocabili da presidente del Consiglio comunale”.
Così il presidente del consiglio comunale di Agrigento, Carmelo Callari, ha annunciato stamani le dimissioni dalla carica dopo l’inchiesta che ha portato al suo obbligo di dimora con l’accusa di peculato, falso in atto pubblico e truffa aggravata. Sostanzialmente viaggi privati sarebbero stati mascherati da missioni istituzionali con conseguenti richieste di rimborso spese. Tra gli indagati un dirigente e un dipendente comunale. Lunedì l’interrogatorio di garanzia per Callari davanti al Gip. Con le dimissioni da presidente del consiglio potrebbero venir meno gli elementi – rischio di inquinamento delle prove o reiterabilità del reato – che giustificano la misura cautelare emessa dalla procura di Agrigento, così il tribunale del Riesame di Plaermo potrebbe annullare il provvedimento.
“Mi dimetto nella consapevolezza di dover pensare a giustificare punto per punto quanto mi viene addebitato. Perchè ho la necessità e l’urgenza di dimostrare il politico e l’uomo onesto che sono e che ha visto il ruolo di presidente come di servizio nei confronti degli agrigentini. Incasso piacevolmente il calore di tutti i consiglieri comunali che mi riconoscono di essermi comportato nel migliore dei modi in aula Sollano”.
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