AGRIGENTO. Lavori per l’ospedale, condannati imprenditori e professionisti
La Corte di Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di primo grado, ha condannato l’imprenditore Marco Campione e gli ingegneri Francesco Miccichè e Antonio Raia imputati di falso ideologico e abuso d’ufficio.
Un anno di reclusione è stato inflitto a Campione, rappresentante della ditta appaltatrice, un anno e due mesi per Micciché, ingegnere-capo responsabile dei lavori e capo del settore tecnico dell’Asl 1 di Agrigento e Antonio Raia, direttore dei lavori. I giudici della sezione prima penale hanno totalmente riformato la sentenza di primo grado che aveva visto assolti i tre imputati con la formula il fatto non sussiste. L’accusa puntava la sottoscrizione di un atto pubblico in cui si attestava falsamente la fine dei lavori entro la data utile prevista dal capitolato d’oneri, e cioè il 29 novembre del 2002. Secondo la tesi del Pm Manuela Persico i lavori di completamento non sarebbero stati ultimati entro la scadenza prevista dal contratto ma sette mesi dopo. Per questa ragione la ditta appaltatrice avrebbe dovuto versare all’Azienda ospedaliera una penale di oltre un milione e 300 mila euro. Per la Procura di Agrigento il presunto accordo fra gli imputati nel redigere il falso attestato avrebbe procurato un “ingiusto profitto” alla ditta appaltatrice che avrebbe quindi evitato di sborsare la penale all’azienda. Ma tale tesi non ha convinto i giudici del Tribunale di Agrigento che ha emesso sentenza con ampia formula assolutoria. In appello il processo si è concluso con la condanna degli imputati a pene pesanti e non solo. Infatti, i magistrati di Corte d’Appello hanno interdetto dai pubblici uffici i tre imputati per la durata della pena e li ha condannati al pagamento delle spese processuali.