ECONOMIA. Brandara su denuncia imprenditori agrigentini di Confindustria
L’ultima e per molti versi innovativa denuncia degli imprenditori agrigentini di Confindustria, formalizzata attraverso le dichiarazioni di Giuseppe Catanzaro, non può rimanere inascoltata, soprattutto da quegli attori della politica e della pubblica amministrazione che fanno il loro dovere e a cui si richiama il presidente dell’associazione datoriale.
Catanzaro, infatti, rivolge un appello alla parte sana della politica, che non può cadere nel vuoto, per assicurare un futuro ai nostri giovani. Una richiesta più che legittima che sollecita il sistema politico a confrontarsi e a dare pubbliche risposte su ciò che impedisce alle imprese di produrre e di investire nel nostro territorio.
Un invito ad approfondire le cause di un’amministrazione pubblica che in troppi casi danneggia le piccole imprese con dirigenti nominati da politici incapaci di chiamarli a rispondere del loro operato. Una denuncia forte con la quale gli imprenditori hanno alzato la voce per dire che non vogliono continuare ad essere amministrati da chi fa politica tenendo i nostri giovani sotto ricatto per avere una occupazione.
Una segnalazione autorevole per ricordare che mentre in altre parti del Paese l’impresa ed i lavoratori sono il connubio per creare benessere sociale e’ altrettanto vero che dalle nostre parti i piccoli imprenditori sono lasciati soli e spesso avversati, specialmente dalla malaburocrazia. E’ di questo che la politica deve prendere atto per proporre azioni concrete capaci di creare qui come nelle altre parti del paese le precondizioni di contesto dove una volta per tutte il merito ed il servizio da rendere al cittadino imprenditore da parte della politica sia al centro del dibattito.
E’ per questo che formulo il mio auspicio affinchè Confindustria, le altre associazioni datoriali, i sindacati e la Camera di commercio diventino per i parlamentari tutti (nessuno escluso) un unico interlocutore al quale va’ riconosciuto il ruolo sociale prima e successivamente il valore della proposta.
Mariagrazia Brandara
Presidente Consorzio agrigentino legalità e sviluppo