6 Ottobre 2024
Cronaca

CATTOLICA. Giovane litiga con la madre e il giudice lo sbatte fuori di casa

Litiga continuamente con la madre e il giudice lo “sbatte” fuori di casa. Adesso dovrà arrangiarsi a dormire fuori, probabilmente in strada se non trova qualcuno che lo ospita, fino a quando non sarà deciso diversamente dall’autorità giudiziaria.

I carabinieri di Cattolica Eraclea hanno notificato a un giovane disoccupato del luogo, G. D. di 24 anni, la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare emessa nei suoi confronti dal gip del tribunale di Agrigento.

Il reato contestato al ragazzo è quello di maltrattamenti in famiglia previsto dall’articolo 572 del Codice penale. A denunciare il giovane ai carabinieri della locale stazione guidati dal maresciallo Liborio Riggi, che hanno poi avviato gli accertamenti trasmessi alla Procura della Repubblica, era stata la madre esasperata dai continui litigi con il giovane figlio disoccupato e forse a volte un po’ troppo “agitato”. 

Martedì prossimo dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Agrigento. Il legale difensore dell’indagato, l’avvocato Pietro Piro, chiederà subito la revoca del provvedimento cautelare ritenendo insussistenti gli indizi di colpevolezza e sostiene che si tratterebbe “di banali litigi, il ragazzo chiarirà la vicenda quando sarà interrogato dal giudice e in ogni caso si è già impegnato a comportarsi bene con la madre”.

L’allontanamento dalla casa familiare è una della misure cautelari coercitive previste dal Codice di procedura penale, fa parte di quelle “obbligatorie” come il divieto di espatrio, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, il divieto o l’obbligo di dimora. Misure cautelari dunque meno afflittive rispetto a quelle “custodiali” come gli arresti in carcere, domiciliari o nei luoghi di cura. Il giovane cattolicese è quindi obbligato a non entrare nella casa familiare, se non violando il provvedimento del giudice, caso in cui si rischierebbe l’arresto. L’avvocato difensore del giovane disoccupato è però “fiducioso che la situazione possa essere chiarita presto e che il ragazzo possa ritornare a casa con la madre alla quale certamente vuole molto bene”.