Il presidente D’Orsi rinuncia alla scorta: ‘Sono indagato, non la merito’

Con una lettera indirizzata al Prefetto di Agrigento Francesca Ferrandino, al Questore Giuseppe Bisogno, al Comandante provinciale dei Carabinieri, Mario Di Iulio, ed al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Vincenzo Raffo,  il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento,

Eugenio D’Orsi, ha comunicato, questa mattina,  di rinunciare al servizio di tutela personale. La “scorta” era stata assegnata a D’Orsi per una serie di atti intimidatori subiti.

“Ritengo quanto mai opportuno e coerente – ha scritto il D’Orsi –  che un cittadino indagato, pur rappresentando un’Istituzione, non possa, né debba essere tutelato dallo Stato che, secondo le gravi accuse, avrebbe ignobilmente tradito. La vicenda giudiziaria che mi riguarda è intrisa di paradossi e contraddizioni che difficilmente potrebbero essere compresi dai cittadini, qualora io non rinunciassi al servizio di tutela. Non vedo – continua D’Orsi  –  come i cittadini potrebbero comprendere ed accettare un paradosso tipicamente pirandelliano, che si cala benissimo nella nostra realtà, che vede da un lato il  Presidente della Provincia “tutelato” e “scortato” dallo Stato e dall’altro, lo stesso, indagato. Ho deciso, pertanto, di rinunciare al servizio di tutela assegnatomi da S.E. il Prefetto di Agrigento e dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, perché, anche in questo caso, non vengono meno le motivazioni, né la oggettiva incompatibilità che stanno alla base di tale drastica scelta. Credo in ultima analisi – conclude Eugenio D’Orsi – che una rivalutazione della mia personale posizione potrà avvenire solo dopo che io abbia chiarito con la giustizia le gravissime condotte che mi vengono addebitate”.