Caso ‘Arnone-cornuto’, Messana replica a Ferrante
L’Arnone “cornuto” è ormai diventato un vero e proprio “caso” politico dal sapore pirandelliano. “Che il consigliere Arnone abbia deciso di fare il mitomane non ci sorprende né ci riguarda, piuttosto scandalizza il credito che a detta attività viene dato da alcune redazioni giornalistiche agrigentine. Ci riguarda invece che il Sen. Ferrante prenda a pretesto una velina probabilmente dello stesso Arnone per censurare il Partito Democratico agrigentino”.
Lo ha detto il segretario provinciale del Pd Agrigento, Emilio Messana, replicando al comunicato del senatore democratico Ferrante.
“Abbiamo letto con attenzione – spiega in una nota Messana – l’intercettazione della conversazione telefonica tra il consigliere Carmelo Picarella e l’ing Di Francesco in cui, è stato detto, sarebbero contenute minacce ad Arnone. Come ognuno può personalmente constatare in essa non è contenuta alcuna minaccia proferita da Picarella, dall’ing. Di Francesco o da altri all’indirizzo del consigliere Arnone.
Il Partito Democratico non manca mai di far sentire la propria vicinanza a quanti subiscono minacce, attentati ed intimidazioni a causa dello svolgimento della loro attività istituzionale, politica o lavorativa, quando queste siano accertate, fondate e serie. Il caso in questione non rientra ovviamente tra questi. Il sen. Ferrante se avesse contato fino a dieci, e non si fosse lasciato guidare da improbabili ed interessati ciceroni della situazione agrigentina e si fosse raccordato con chi legittimamente rappresenta il Pd in provincia di Agrigento, anche in questo caso, si sarebbe risparmiata l’ennesima brutta figura”, conclude Messana.