Scontri violenti sul Muos, Crocetta: “Basta con strumentalizzazioni e demagogia”
Riesplosa la protesta al Muos di Niscemi. Dopo gli scontri fra la polizia (tre agenti sono rimasti lievemente contusi) e i manifestanti (due sono stati condotti in commissariato). Una cinquantina di componenti del comitato ”No Muos” volevano impedire il cambio della guardia, bloccando una decina di soldati statunitensi che stavano lasciando il cantiere della stazione americana. Durante la manifestazione striscioni e cori contro l’America e il presidente della Regione Rosario Crocetta che oggi ha mandato un comunicato per chiarire la sua posizione.
Scrive Crocetta: “Basta con strumentalizzazioni e demagogia, sul Muos il governo regionale è obbligato dalla legge». Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. «Ho impedito in tutti i modi l’istallazione del Muos a Niscemi. Da parlamentare europeo – continua – mi è stato risposto che le direttive comunitarie in materia ambientale non si applicano per i siti di rilevanza strategica militare, da presidente ho fatto molto di più: ho revocato l’autorizzazione data dai precedenti governi nazionale e regionale per l’installazione dell’impianto per una sola questione di competenza regionale, quella della valutazione ambientale. Quando l’Istituto superiore di Sanità ha dichiarato che il Muos non supera i limiti di emissione previsti dalla legge, il governo siciliano non ha avuto altra scelta che rispettare la legge, a meno di non commettere reati penali ed esporre la Regione a un risarcimento danni di 18 miliardi di dollari. Qualche gruppo che mi attacca mente sapendo di mentire, perchè sa che oggi, quella del Muos, è una vicenda nazionale – osserva – e che le decisioni possono prenderle il governo nazionale e il ministero della Difesa. Eppure tali gruppi non hanno presentato, finora, alcuna richiesta al ministro della Difesa chiedendo di rivedere l’istallazione. Come dire: demagoghi in piazza e reticenti in parlamento. I duri e puri rivolgano altrove la loro attenzione, facciano il proprio dovere – conclude – e si distacchino da manifestazioni violente perchè non è trasformando Niscemi in un’arena di violenze e scontri che si risolve la situazione, ma affrontando un dialettico e democratico confronto col governo nazionale”.