‘Chiacchiere al femminile’ con Marilena Barbagallo, giovane scrittrice dalla penna graffiante
Ventisette anni e sangue catanese, Marilena Barbagallo è una giovane scrittrice. Ha pubblicato sei romanzi in ebook: la trilogia romantico-erotica My Boss – My Passion – My Love e la saga fantasy I dannati. Abbiamo chiacchierato con lei di Sicilia, donne e scrittura.
Buongiorno Marilena e benvenuta in questo salotto virtuale. Parliamo subito dei Suoi romanzi. Quali sono le caratteristiche delle donne siciliane che i Suoi personaggi incarnano?
Quando creo un personaggio femminile, mi soffermo sulle debolezze, sulle insicurezze. Le mie protagoniste sono ragazze comuni, che vivono un profondo legame col territorio di appartenenza. In loro lascio emergere le peculiarità della donna possessiva, gelosa, un po’ all’antica. Una lettrice vuole trovare “reale” un personaggio, anche quando questo fa parte di una trama fantasy e surreale.
Che tipo di riscontro ha avuto tra i Suoi corregionali? I Suoi romanzi sono stati apprezzati?
Il fenomeno degli ebook è in continua crescita ma nel territorio siciliano è ancora poco diffuso. Nel mio piccolo, però, ho potuto constatare che molte donne siciliane hanno letto i miei romanzi, apprezzando il modo in cui descrivo la nostra realtà e il territorio che fa da cornice alle trame. Ho avuto maggior riscontro con la trilogia romantica. Il che mi ha sorpresa, visto che l’argomento trattato era molto delicato, ovvero quello della mafia. Mi hanno anche esortato a proseguire la serie e ho promesso che presto usciranno altre puntate.
Cosa può fare la Sicilia per stimolare e sostenere le donne che si occupano di cultura?
Si potrebbe riassumere il tutto con una parola: coinvolgimento. Le donne, ma anche i giovani, dovrebbero essere continuamente interpellati e coinvolti in una serie di iniziative che stimolino l’inventiva, l’impegno sociale e una cooperazione col territorio. La Sicilia possiede un potenziale immenso ma se si intende andare davvero avanti, occorre mettersi in gioco e credere nei propri progetti. Io, nel mio piccolo, l’ho fatto attraverso la scrittura. Ci vorrebbe più collaborazione con enti locali, associazioni, scuole e tutti quei luoghi in cui si può insegnare la cultura dell’entusiasmo. È l’entusiasmo che manca.
Passiamo ora a domande più frivole: che rapporto ha con la moda?
Sono una ragazza molto semplice, non amo lo shopping né seguire le tendenze. Piuttosto che andare in giro per i negozi, preferisco vedere una partita di calcio. Il mio stile nell’abbigliamento non è ricercato, acquisto ciò che mi piace e che mi sta bene. Per me la moda è sentirsi a proprio agio dentro un abito. Nonostante tutto però quando esco mi piace apparire femminile. Il mio abbigliamento differisce in base alle occasioni, quando mi reco all’università il jeans resta il capo più utilizzato, ma in occasioni speciali indosso vestitini. Adoro gli abiti corti sul ginocchio, tubini, gonne, tacchi. Vesto a seconda dell’umore, prendo ciò che mi colpisce all’occhio e ciò che mi mette a mio agio al momento. Questa estate uscirà un mio romanzo che tratta proprio di moda, ma per il momento non rivelo altro.
Ultima domanda, di rito: tre oggetti che non possono mancare nella Sua borsa.
Il mio quadernetto degli appunti, il kindle e… il terzo lo tengo per me.
Ringrazio Marilena per essersi prestata a questa chiacchierata virtuale, a presto con altre meravigliose donne siciliane.