16 Settembre 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Ravanusa, l’inchiesta sulle trasferte di Gabriele si allarga: altri sette indagati

Il fermo non è stato convalidato perché “non c’è nessun elemento da cui desumere un pericolo di fuga da parte dell’indagato”. Tuttavia “gli indizi sono gravi e sicuri, per questo va applicata una misura cautelare”. Il gip Alfonso Malato nella tarda mattinata di ieri ha scarcerato l’ingegnere Giuseppe Gabriele e gli ha applicato l’obbligo di dimora in provincia di Agrigento con il divieto di uscire dalla propria abitazione dalle 20 alle 7. L’inchiesta sulle trasferte in Romania del professionista, intanto, si allarga.

Sul registro degli indagati, come scrive oggi il Giornale di Sicilia, oltre a Gabriele – accusato di falso e truffa per avere ottenuto 256 giorni di permesso retribuito in meno di un anno e mezzo per una malattia ritenuta inesistente – e al medico Armando Antona che avrebbe attestato le patologie ritenute false ci sono sette fra dirigenti e funzionari del Comune di Ravanusa, ente che sarebbe stato truffato dal professionista cinquantaquattrenne di Licata. Gli indagati avrebbero avuto un atteggiamento omissivo nello svolgimento dei controlli. In particolare i finanzieri, nella informativa consegnata al pm Andrea Maggioni e al procuratore Renato Di Natale che hanno coordinato le indagini, ipotizzano la mancata predisposizione di visite fiscali o altre forme di “giusto controllo reso necessario dalle reiterate assenze per malattia”. Gli altri indagati sono l’architetto Sebastiano Alesci, dirigente dell’Ufficio tecnico di cui Gabriele è dipendente; il segretario comunale Laura Tartaglia, l’ex segretario comunale Giuseppe Vella, il responsabile di posizione organizzativa (una sorta di vice dirigenza) Rocco Erba e i responsabili dell’Ufficio personale che si sono alternati fra il gennaio del 2014 e lo scorso maggio, periodo in cui Gabriele sarebbe andato a Romania a curare i suoi interessi imprenditoriali attestando falsamente, sostiene l’accusa, di avere una patologia odontoiatrica che necessitava di cure. Si tratta di Concetta Maria Surrenti, Giuseppe Aronica e Domenico Ninotta. Gabriele, che ieri pomeriggio ha lasciato il carcere, in mattinata aveva respinto le accuse durante l’interrogatorio di convalida.