7 Settembre 2024
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Sicilia, Faraone: dal Governo Renzi 500milioni per sanare conti

“Grazie al Pd e alle forze di maggioranza che sostengono il governo Renzi, sono stati approvati in Commissione Bilancio al Senato gli emendamenti che finalmente definiscono i termini dell’accordo tra Stato e Regione siciliana. Un grande e, per certi versi, storico risultato”. Lo ha comunicato il sottosegretario all’Istruzione università e ricerca, Davide Faraone, in una nota a proposito del dl 78/2015, in esame al Senato, relativo alle misure urgenti per gli enti locali. L’esponente del governo riferisce che con un’operazione di accertamento dei residui sono stati reperiti ulteriori 200 milioni che si aggiungono ai 300 gia’ appostati: dunque la Sicilia potra’ contare complessivamente su 500 milioni per il riapianamento dei conti.

“In collaborazione con l’assessore regionale al bilancio Alessandro Baccei -sottolinea Faraone- abbiamo realizzato l’intesa che consentira’ alla Sicilia di pagare gli stipendi dei suoi dipendenti e chiudere il bilancio. Non solo: l’accordo porra’ le basi per risolvere la questione dell’impugnazione dei bilanci dei prossimi due anni. La regione potra’ tornare a investire in crescita e occupazione”.

I 500 milioni arriveranno con un pacchetto di misure, delineate negli emendamenti approvati in Commissione al Senato, che si sbloccheranno una volta che il dl sara’ convertito in legge. Nel dettaglio sono previsti 200 milioni come riconoscimento delle mancate entrate Irpef, riscosse dallo Stato anziche’ dalla Regione, 100 milioni collegati all’attuazione dell’articolo 37 dello Statuto che riguarda l’attribuzione delle quote Irpef alla regione da parte delle imprese con impianti in Sicilia, 150 milioni – che saliranno a 300 per il 2016 e il 2017 – derivanti dalla possibilita’ di spalmare in 7 anni, anziche’ in 3, il disavanzo globale maturato a fine 2014, 50/100 milioni da ulteriori efficienze sul bilancio regionale e dalla possibilita’, da verificare, di utilizzare, l’avanzo di gestione 2014 della sanita’ per ripagare costi sanitari addebitati impropriamente sul bilancio regionale.