8 Settembre 2024
Cronaca

Truffa anche sui beni confiscati alla mafia a Naro, due arresti

Questa mattina i militari della Guardia di Finanza del Nucleo di polizia tributaria di Lecce, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare a carico dei presunti capi di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato e del bilancio dell’Unione Europea. Sequestrate tre unità immobiliari, tre terreni e disponibilità finanziarie per una somma di oltre 800mila euro, corrispondente agli importi percepiti in modo indebito. Le accuse sono truffa aggravata ai danni dello Stato, falsità materiale ed ideologica commessa sia da pubblico ufficiale che da privato.

Secondo quanto accertato i due arrestati, entrambi residenti a Surbo, con la complicità di altre quattro persone, tutte denunciate a piede libero, avrebbero percepito contributi all’agricoltura erogati dall’Agea (Agenzia per le Erogazioni), dichiarando falsamente la disponibilità di terreni di proprietà di enti pubblici e di privati sul territorio nazionale (Puglia, Basilicata, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia), oppure confiscati alla criminalità organizzata ed affidati per scopi di utilità sociale ad associazioni ed enti no profit.

In un caso è stato accertato, secondo quanto riferisce l’Adnkronos, che l’associazione aveva richiesto contributi anche su terreni confiscati ai noti esponenti della famiglia mafiosa Guarneri di Canicattì (Agrigento) e successivamente assegnati al Comune di Naro per finalità sociali. La truffa protrattasi per circa otto anni ha permesso di intascare, complessivamente, oltre 800.000 euro che i finanzieri hanno intercettato sui conti correnti personali e aziendali degli arrestati.