VIDEO | Agrigento, archeologi: teatro antico simbolo monumentale della città
“Occorrerà datare con precisione i materiali che abbiamo a disposizione per capire se risalgono alla metà, alla seconda metà o alla fine del terzo secolo avanti Cristo. Perché cambia notevolmente”. Lo ha detto l’archeologo Luigi Caliò, durante la conferenza stampa svoltasi ad Agrigento, soffermandosi sul modo di costruzione della cavea di età ellenistica scoperta nella valle dei Templi. L’orizzonte cronologico che gli scavi hanno permesso di delineare mostra una Agrigento che ha uno sviluppo monumentale diffusamente ellenistico “nel senso che non appartiene né ai greci, né ai romani – hanno spiegato gli archeologi secondo quanto riporta l’Ansa – ma che è tipico degli agrigentini, cioè di una popolazione che vive immersa in una cultura cosmopolita e che pur nella crisi e nelle difficoltà di un periodo incerto, si riconosce nelle proprie tradizioni architettoniche”.
Secondo gli archeologi, dal punto di vista topografico il teatro costituisce la quinta monumentale ed il punto di vista privilegiato ed accuratamente studiato con cui l’area pubblica dell’agorà si affacciava verso la Valle dei Templi. Contribuivano alla maestosità di questa grande piazza agrigentina i santuari che a Nord e ad Ovest si affacciavano sull’area pubblica e che ne accrescevano la monumentalità, ossia il sacello noto come Oratorio di Falaride e le strutture delle fasi ellenistiche su cui si è successivamente sviluppato il cosiddetto tempio romano.