VIDEO | Archeologia, riaffiora il teatro di Agrigento ma rischia di scomparire quello di Eraclea Minoa
Archeologia, mentre si celebra la scoperta del teatro antico di Agrigento rischia di scomparire il teatro greco di Eraclea Minoa, logorato dalle intemperie, dall’incuria e da un pessimo intervento di restauro archeologico conservativo. Un progetto di restauro, valorizzazione e fruizione dell’area archeologica di Eraclea Minoa, dell’importo di 2.019.177 euro, già redatto nel 2014, è stato inserito nell’elenco dei progetti del Patto per la Sicilia firmato da Renzi e Crocetta ad Agrigento davanti al tempio della Concordia. Il progetto, oltre alla ristrutturazione di alcuni edifici nell’area archeologica, compreso l’antiquarium, comprende anche la manutenzione conservativa delle strutture del teatro, la nuova copertura e l’illuminazione scenografica.
“C’è da avvampare di vergogna, a vedere com’è ridotto lo stupendo teatro greco di Eraclea Minoa. La «pensata» di chi mezzo secolo fa suppose di difenderlo facendogli una mantella di plexiglass si è rivelata un disastro. E lo scheletro dell’osceno «parapioggia» successivo, semidistrutto e sgangherato, resta lì, spettrale. A inorridire i turisti. Scossi dallo spreco di tanta bellezza. Hanno qualcosa del fascino di capo Sounion, queste rovine alte sul mare a metà strada tra Agrigento e Sciacca. Se in punta all’Attica svettano solenni sull’Egeo le colonne dell’antico tempio a Poseidone, qui domina la magia del teatro. Un teatro che, a dispetto dei precetti di Vitruvio, fu costruito tra il quarto e il terzo secolo avanti Cristo come ad Atene e Siracusa, cioè con la cavea aperta a Sud. Spalancata sul fantastico mare blu nel quale, lontano lontano, in certi giorni limpidissimi, si vede perfino il profilo di Pantelleria. Un sogno”. Così ha scritto due anni fa Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera in un reportage tutto da leggere. Più recentemente, ad occuparsi del teatro greco di Eraclea Minoa, anche il quotidiano LA SICILIA con un reportage di Fabio Russello dal titolo “Eraclea e l’obbrobrio che ricopre il teatro”.