Mafia e politica a Palermo, Ferrandelli respinge le accuse: “Mai comprato voti”
Si e’ difeso dalle accuse in oltre due ore di interrogatorio, sostenuto davanti ai pm Sergio Demontis e Caterina Malagoli: Fabrizio Ferrandelli, nega di avere commesso il reato di voto di scambio politico-mafioso, che gli viene contestato dalla Procura di Palermo, che lo accusa di avere comprato un pacchetto di voti dalla famiglia mafiosa del quartiere del Borgo Vecchio, sia alle elezioni comunali del capoluogo siciliano che alle successive regionali, tenute nello stesso anno, il 2012. Lo scambio sarebbe consistito nel pagamento di quattromila euro per avere un centinaio di voti. Le accuse contro l’allora ex candidato sindaco di Palermo, pronto a ricandidarsi anche adesso, arrivano da un collaboratore di giustizia che gestiva, assieme ai familiari, un notissimo negozio di frutta nella piazza del Borgo, Giuseppe Tantillo. Ferrandelli esclude di avere incontrato lui e altri parenti, se non in occasioni pubbliche, in presenza di altri negozianti e commercianti della zona, sotto l’egida del partito per il quale l’attuale indagato era candidato, il Pd. Altra merce di scambio sarebbe stata l’organizzazione di un concerto in piazza del cantante neomelodico Gianni Vezzosi, tenuto in vista delle amministrative, nell’aprile di cinque anni fa, con i manifesti elettorali di Ferrandelli (che esclude di avere “sponsorizzato” l’iniziativa) sul palco. Nel difendersi davanti ai pm, l’ex deputato regionale – secondo quanto riporta l’Agi – ha detto anche di avere preso meno preferenze personali di quelle riportate dalla sua lista, quando era candidato sindaco. Ma alle regionali si piazzo’ terzo nell’intera provincia, ottenendo l’elezione dopo due big del partito come il segretario regionale, Giuseppe Lupo, e l’attuale assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici: l’attuale sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, fu ampiamente battuto, con oltre 800 voti di scarto.