Incendi nell’Agrigentino: si contano i danni a Torre Salsa, un indagato a Porto Empedocle
Per il maxi incendio del 4 agosto scorso a Porto Empedocle c’è un indagato dopo il lavoro svolto dagli agenti del commissariato Frontiera, guidati dal vice questore aggiunto Cesare Castelli. Dell’indagato si è appreso soltanto – secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia – che ha 30 anni e che è empedoclino. Non è stata disposta alcuna misura cautelare nei suoi confronti. Sulla base di quali elementi la polizia lo ha individuato quale presunto responsabile di quel vasto incendio non è stato ancora riferito e le indagini sono in piena evoluzione, coordinate dalla Procura della Repubblica di Agrigento. Quest’incendio ha reso necessario evacuare anche alcune abitazioni perchè la nube di fumo ha attraversato l’intera città marinara. I vigili del fuoco hanno lavorato diverse ore per riuscire a domare le fiamme con il vento che rendeva difficili le operazioni. Fuoco anche lungo la statale, nelle contrade Pero, Zubbia, Empedocle 1 e Empedocle 2, nella la strada che collega la città empedoclina a Realmonte, ma sempre in territorio di Porto Empedocle.
Fuoco a Torre Salsa e Racalmuto. Intanto, ancora fiamme nell’Agrigentino. Ieri un vasto incendio ha danneggiato a Torre Salsa la zona del Pantano ed è stato necessario evacuare la spiaggia È andata a fuoco la staccionata in legno del parcheggio adiacente alla riserva. Le auto in sosta sono state spostate. C’è voluto un gran lavoro da parte dei vigili del fuoco per domare le fiamme. E ieri i vigili del fuoco sono intervenuti per domare un vasto rogo che si è sviluppato nella zona di San Gregorio. Le fiamme partite dai terreni si sono propagate all’interno del centro di raccolta. La spazzatura, bruciando ha generato una nube densa che si è levata in cielo ed è stata avvistata anche a Racalmuto.
“Sta bruciando tutto il Pantano. Per prevenzione, dopo l’evacuazione della spiaggia, abbiamo fatto spostare tutte le auto invitandole ad uscire dal percorso Eremita. Si tratta senza dubbio di un incendio doloso, due i punti in cui è stato appiccato il rogo”. Lo ha detto il direttore della riserva di Torre Salsa, Girolamo Culmone, mentre era ancora in corso il vasto incendio che ha colpito una parte importante dal punto di vista naturalistico, oltre che la più frequentata, della riserva naturale di Torre Salsa. Sul posto, ancora al lavoro, vigili del fuoco, uomini del corpo forestale, volontari della protezione civile, operatori del Wwf, i carabinieri della stazione di Siculiana. In azione anche due elicotteri antincendio. “Sono tanti i nemici della riserva, di questo parleremo con i carabinieri”, ha detto il direttore della riserva.
Già oltre 300 ettari bruciati da Bivona a Sciacca e da Ribera a Sambuca di Sicilia, nelle ultime settimane, nell’Agrigentino, gli incendi hanno bruciato oltre 300 ettari di area boschiva. Un danno notevole al patrimonio di un territorio che adesso, in aree particolarmente vaste, si presenta come un ammasso di cenere. L’incendio nell’area boschiva di Pierderici, a Sciacca, è stato il più grave perché le fiamme hanno lambito tre palazzi, che sono stati evacuati, e il fumo ha raggiunto una scuola, dove si stava svolgendo il Grest con 400 bambini. Anche la scuola è stata evacuata in tutta fretta. Per l’incendio di Pierderici i carabinieri di Sciacca hanno arrestato un operaio saccense quale presunto responsabile. Un incendio, di circa dieci ettari di area boschiva, ha interessato nelle scorse settimane anche la zona del Lago Arancio, a Sambuca. Fiamme, a più riprese, dal primo maggio a pochi giorni fa, anche sul Monte Kronio, a Sciacca. Gli incendi nell’area boschiva hanno determinato preoccupazione tra i residenti nella zona. Il primo, a quanto pare, sarebbe stato accidentale, causato da un barbecue in una casa che si trova nella zona. Gli altri, invece, dolosi.