Mafia, Mattarella: cronista Beppe Alfano straordinario esempio che rafforza democrazia
Lo straordinario esempio di Beppe Alfano “rafforza i i principi fondanti della democrazia” nella lotta alla criminalita’ organizzata. Cosi’ il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in una dichiarazione in occasione del 25° anniversario dell’omicidio del giornalista Beppe Alfano. “Nel venticinquesimo anniversario del brutale assassinio, per mano mafiosa, di Beppe Alfano, desidero rendere il mio partecipe e commosso omaggio alla sua memoria” afferma il Capo dello Stato. “Giuseppe Aldo Felice Alfano, detto Beppe, insegnante di educazione tecnica con la passione del giornalismo, rientrato in Sicilia fu vittima di un vile attentato a Barcellona Pozzo di Gotto, mentre si trovava all’interno della sua auto. Collaboratore di alcune emittenti e testate locali, in una Sicilia scossa qualche mese prima dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio, si era occupato di inchieste che svelavano affari e collusioni della criminalita’ organizzata oltre che abusi e inadempienze delle amministrazioni pubbliche”. “Il suo tenace impegno nella ricerca della verita’ e della giustizia costituisce una autentica testimonianza di partecipazione dei cittadini alla affermazione della legalita’ accanto alle istituzioni, nel contrasto alle reti di complicita’ delle organizzazioni criminali. Il suo straordinario esempio, come quello di tutte le altre vittime della violenza mafiosa – conclude Mattarella -, rafforza i principi fondanti della democrazia, nel comune impegno di soggetti istituzionali, cittadini e forze politiche e sociali contro ogni forma di barbarie e a garanzia della pacifica convivenza”.
”L’8 gennaio di 25 anni fa la mafia uccideva Beppe Alfano, un cronista coraggioso punito per le proprie inchieste sulla guerra tra cosche che si dividevano il territorio nel Messinese. Il giornalista de ‘La Sicilia’ aveva solo 47 anni ed è importante oggi ricordare il suo coraggio, la sua passione, la sua voglia di raccontare, di scoprire, di far emergere l’illegalità, di difendere le istituzioni e il territorio liberandolo da chi aveva intenzione di sostituire lo Stato”. Così, in una nota, il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, ricorda Beppe Alfano. “Alfano non ha mai avuto paura di raccontare, ha sempre creduto nel giornalismo d’inchiesta, ha verificato, cercato e trovato tanti elementi. E’ significativo commemorarne il ricordo e farne conoscere la storia a tutte quelle nuove generazioni che nel 1993 ancora non erano nate – sottolinea Ferri – È anche grazie al sacrificio di giornalisti e uomini di Stato che l’opinione pubblica ha assunto la consapevolezza sulla violenza e la pericolosità delle organizzazioni mafiose. Una consapevolezza che ha aiutato la battaglia dello Stato contro le mafie”.