Mafia, operazione Montagna: si è dimessa la consigliera Gianna Bonaccolta
La consigliera comunale di Cammarata, Gianna Bonaccolta, ha annunciato Facebook di aver presentato le dimissioni dalla carica pubblica dopo le vicende giudiziarie che hanno colpito il marito, il peiatra Stefano Reina, arrestato nell’Operazione Montagna.
In particolare, secondo il gip del tribunale di Palermo, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare, due degli arrestati, Calogerino Giambrone e Pietro Stefano Reina, avrebbero concluso un accordo per raccogliere voti per la moglie di Reina, Giovanna Bonaccolta, candidata a Cammarata. Per il gip, Reina avrebbe ottenuto da Giambrone, esponente della famiglia mafiosa di Cammarata e San Giovanni Gemini, “la promessa di procurare voti per la stessa Bonaccolta, in cambio della promessa di erogazione di altra utilità dopo la avvenuta elezione della moglie”.
Si legge nel post di Gianna Bonaccolta: “In seguito all’ incubo, solo così lo posso definire, che ha colpito mio marito di cui ho certezza assoluta e totale della sua estraneità ai fatti contestategli , ho presentato le mie dimissioni da consigliera comunale di opposizione del Comune di Cammarata . A dimostrazione che non ho mai avuto secondi fini nel ricoprire questo ruolo. L’ho fatto consapevole della mia scelta, non senza difficoltà . Quando ho iniziato questa esperienza l’ho fatto con grande senso di civiltà e responsabilità, con l’intento, insieme a tutto il mio gruppo, di impegnarmi per i nostri concittadini in modo democratico e dunque uguale per tutti, senza anteporre interessi personali di chicchessia. Nella speranza che questo incubo Termini al più presto, auguro ai miei amici della Svolta Buona e Pd, consiglieri di opposizione, un buon lavoro, sempre a testa alta!”