Mafia, dalla latitanza di Di Gati all’incontro col sindaco Sabella: i racconti del neo pentito Quaranta

Il primo pentito favarese della storia, come lui stesso racconta, si occupò della gestione del latitante Maurizio Di Gati che da una contrada sperduta del paese decise di consegnarsi alla giustizia, nel 2006, dopo avere perso la sua sfida col campobellese Giuseppe Falsone. È la prima cosa che racconta ai magistrati Giuseppe Quaranta, come riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola. «Tutto è iniziato perché ho conosciuto il mio compaesano Pasquale Alaimo, tornato libero da alcuni mesi». Alaimo, secondo quanto hanno accertato i processi e in particolare l’inchiesta «Camaleonte», è stato uno dei principali fiancheggiatori dell’ex capo provincia. «Nel 2002-2003 – racconta Quaranta – Alaimo mi propose di prendere una casa e darmi in affidamento il latitante Maurizio Di Gati ed io ho risposto che avevo bisogno del tempo necessario per trovarla”. La casa fu poi acquistata.

“Dopo due-tre giorni mi consegnarono Di Gati, che io non avevo mai visto, e l’ho portato là, provvedendo ad allestire la casa per lui. Giornalmente gli portavo personalmente da mangiare». Il ruolo di vivandiere del boss, come è toccato ad altri in passato, fu il suo primo «incarico». Adesso si sono pentiti entrambi. Solo che Di Gati è in carcere da 12 anni e l’onda d’urto, dirompente, delle sue rivelazioni sembra scemata. Per Quaranta, invece, si è solo all’inizio.

Il neo pentito ha parlato anche dell’unico politico coinvolto nell’inchiesta «Montagna»: il sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, finito in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa perché, alle amministrative del 2014, avrebbe concordato alcune candidature con i boss e avrebbe ricambiato il sostegno imponendo assunzioni in alcuni appalti. «Ho conosciuto Sabella perché me lo ha presentato Giuseppe Nugara al quale era vicino. Nugara in quell’elezione candidò una donna che era in un’altra lista ma dopo le elezioni si sono messi d’accordo e Sabella si sarà certamente messo a disposizione. Mi fu detto da Nugara precisandomi che dopo le elezioni si sarebbero messi d’accordo e infatti la sua candidata credo sia passata ad appoggiare Sabella per fargli raggiungere la maggioranza in consiglio comunale».