Cani avvelenati a Sciacca, Wwf: “Istituzioni rispondano contro barbarie”
Per il Wwf la strage di cani avvenuta a Sciacca (Agrigento) rappresenta un crimine di una violenza e di una gravità inaudita che non solo deve essere condannato con forza ma che necessita anche di una risposta immediata e risoluta da parte delle istituzioni e della società civile. Dice in un comunicato Franco Andaloro, delegato Wwf per la Sicilia: “Siamo certi che le forze dell’ordine e la magistratura riusciranno a individuare e assicurare alla giustizia gli autori di questa barbarie – dice Franco Andaloro, delegato Wwf per la Sicilia – ma è anche necessario che siano prese subito misure più drastiche affinché non possano ripetersi più eventi drammatici come questo che si è verificato in un comune attento alla conservazione degli animali selvatici e che si sta adoperando per la messa a punto di azioni per tutela dei cani abbandonati ma che potrebbe replicarsi ovunque”.
Continua Andaloro: “Il randagismo è un problema estremamente grave nelle regioni del sud Italia e particolarmente in Sicilia. Chiediamo quindi al presidente della Regione Musumeci di mettere in atto, in accordo con le municipalità, tutte le misure necessarie per il suo contenimento e la sua gestione sia attraverso il presidio del territorio anche attraverso l’impiego dei forestali, sia attuando tempestivamente, di concerto con il ministero della Salute, un piano di ‘microchippaggio’ e di sterilizzazione dei randagi e il loro affidamento a canili municipali o comunque a canili certificati e monitorati”. Il Wwf ritiene inoltre che vada condannato e punito in modo esemplare anche l’abbandono dei cani e di altri animali domestici, fenomeno in rapida crescita. Nella conferenza di servizio tenuta oggi a Sciacca, il Wwf ha assicurato al comune di Sciacca e alla Regione Siciliana la propria disponibilità a collaborare per azioni congiunte.