16 Settembre 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Estorsione a Rocco Forte, imprenditore di Ribera ammesso all’abbreviato

E’ stato ammesso al giudizio abbreviato condizionato Ignazio Tavormina, di 52 anni, imprenditore di Ribera, accusato di estorsione. Avrebbe minacciato dirigenti e dipendenti del complesso alberghiero Golf & Spa Resort Verdura di Sciacca e compiuto atti di sabotaggio sui mezzi appartenenti alla struttura. Questa l’accusa ai danni dell’imprenditore, titolare di una ditta di vivai appaltatrice per la gestione delle aree verdi ornamentali e agricole del complesso che fa capo a Rocco Forte, scaturita da un’indagine compiuta dai carabinieri della compagnia di Sciacca. Sia la società Mediterranea Golf & Resort, con una richiesta complessiva di circa 400 mila euro, tra danni patrimoniali e morali, e che le sei presunte persone offese, si sono costituite parte civile. Come riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola, per i sei la richiesta di risarcimento è di circa 50 mila euro ciascuno, per complessivi 300 mila euro. La società ed i sei sono rappresentati dagli avvocati Giovanni e Sergio Vaccaro. Il processo a carico di Tavormina si aprirà il 29 giugno prossimo come deciso dal giudice Alberto Davico. La difesa dell’imputato, con gli avvocati Nicola Puma e Accursio Piro, ha chiesto l’abbreviato condizionato all’acquisizione di un documento, una lettera che sarebbe stata inviata dalla società a Tavormina nel 2010. “L’imprenditore contesta ogni addebito”, sottolinea la difesa.

All’imprenditore vengono contestati fatti dell’ottobre 2009, del 6 ottobre 2014, del 30 aprile 2015 e del 19 aprile 2016. Vicende ormai vecchie di qualche anno, ma che hanno portato, il 12 settembre del 2017, il sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca, Christian Del Turco, ad avanzare la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Tavormina. Secondo la ricostruzione operata dalla Procura della Repubblica di Sciacca la vicenda partirebbe da lontano, dall’ottobre del 2009, quando l’imprenditore, essendo venuto a conoscenza che l’allora direttore del complesso avrebbe avuto intenzione di non rinnovare alla scadenza i contratti d’appalto, avrebbe tenuto un comportamento arrogante e intimidatorio all’interno del resort ed in particolare formulando minacce verbali, dirette ed indirette, nei confronti di dirigenti e dipendenti del complesso fino ad atti di sabotaggio di automezzi appartenenti al resort. In particolare, sarebbe stato inserito un bullone all’interno del motore di un automezzo attraverso l’imboccatura destinata all’aggiunta dell’olio del motore. Poi avrebbe obbligato un proprio dipendente all’epoca dei fatti ad inserire un bullone nel motore di un altro automezzo di proprietà del resort sempre attraverso l’imboccatura destinata all’aggiunta dell’olio motore. Ed ancora, avrebbe dato disposizione a propri dipendenti di manomettere automezzi del resort, minacciato il responsabile delle aree esterne del complesso, una guardia giurata e lo stesso direttore. Questi fatti contestati si riferiscono all’ottobre del 2009. Gli altri sono del periodo successivo, compresi nel secondo capo d’imputazione, e riguardano una busta contenente un tappo di sughero e una cartuccia che avrebbe lasciato sul parabrezza del presidente della società incaricata della vigilanza del resort.