16 Settembre 2024
Agrigento e ProvinciaCronaca

Mafia, processo Icaro: prima volta in aula per il neo pentito Quaranta

Il 20 aprile nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo: il presidente del tribunale di Agrigento, Pietro Maria Falcone, che dirige il dibattimento scaturito dall’inchiesta antimafia «Icaro», ha stabilito data, modalità e luogo del debutto in aula del neo pentito Giuseppe Quaranta. All’udienza precedente il pubblico ministero della Dda di Palermo aveva chiesto di sentire l’ex capomafia di Favara, che ha iniziato a collaborare con la giustizia nei giorni immediatamente successivi all’arresto, scattato nell’ambito dell’operazione «Montagna» il 23 gennaio. Ieri mattina – come riporta il Giornale di Sicilia – il presidente del collegio, di intesa con il servizio centrale di protezione che cura i programmi di sicurezza dei collaboratori di giustizia, ha stabilito le modalità della trasferta. Niente spostamenti particolari, come avvenuto in altre circostanze: sarà sufficiente il carcere palermitano per la testimonianza del pentito che dovrà visionare degli album fotografici. È per questo, infatti, che il pm ha chiesto che fosse presente in udienza e non collegato in video da un «sito riservato» come accade di solito per i collaboratori di giustizia. Quaranta, nei primi verbali della sua collaborazione, ricostruisce la geografia mafiosa della provincia di Agrigento degli ultimi anni tirando in ballo alcuni imputati dell’inchiesta “Icaro”. Tra gli  imputati  persone di Montallegro, Cattolica Eraclea, Cianciana, Montevago, Ribera, Favara. Si tratta di: Vincenzo Marrella, 41 anni; Vincenzo Marrella, 60 anni; Francesco Tortorici, 36 anni; Vito Campisi, 45 anni; Pasquale Schembri, 53 anni; Antonino Abate, 29 anni; Carmelo Bruno, 47 anni; Roberto Carobene, 38 anni; Antonino Grimaldi, 55 anni; Gaspare Nino Secolonovo, 47 anni; Stefano Marrella, 41 anni; Ciro Tornatore, 80 anni, deceduto nei mesi scorsi. Gli imputati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsioni, riciclaggio, danneggiamenti, detenzione illegale di armi da fuoco e relativo munizionamento, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapina aggravata dall’uso delle armi, tentato omicidio ed altro.