Rosario Livatino, cardinale Montenegro: ”Il 3 ottobre si conclude fase diocesana processo canonizzazione”
“Il 3 ottobre si concluderà la fase diocesana del processo di canonizzazione del giudice Rosario Angelo Livatino”. Così l’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, ha dato l’annuncio della data della chiusura della fase diocesana del processo di canonizzazione del giudice Rosario Angelo Livatino. Ricordandone la figura di integerrimo amministratore della giustizia compito che svolgeva come vocazione. “Un uomo – ha ricordato il cardinale Montenegro, tracciando la figura del giudice ucciso dalla mafia – che ha vissuto la vita in modo buono e la sua morte è sintomo di una vita buona vissuta alla luce del Vangelo e ‘sub tutela Dei’. Lui accanto ai codici del suo lavoro di magistrato teneva sulla scrivania anche il Vangelo, facendo comprendere che tra il suo lavoro e la sua fede non vi era alcuna separazione”.
Rorsario Livatino nasce a Canicattì (Agrigento) il 3 ottobre 1952, primo e unico figlio di Vincenzo, avvocato, e di Rosalia Corbo. Negli anni del liceo studia intensamente e s’impegna nell’Azione Cattolica. Si laurea in giurisprudenza a Palermo nel 1975. A ventisei anni, nell’estate del 1978, fa il suo ingresso in Magistratura. Dopo il tirocinio al Tribunale di Caltanissetta, il 29 settembre 1979 entra alla Procura della Repubblica di Agrigento come Pubblico Ministero. Per la profonda conoscenza che ha del fenomeno mafioso e la capacità di ricreare trame, di stabilire importanti nessi all’interno della complessa macchina investigativa, gli vengono affidate delle inchieste molto delicate. E lui, infaticabile e determinato, firma sentenze su sentenze: è entrato ormai nel mirino di Cosa Nostra. Il 21 settembre 1990 mentre sta percorrendo, come fa tutti i giorni, la statale 640 per recarsi al lavoro presso il Tribunale di Agrigento viene raggiunto da un commando di quattro sicari e barbaramente trucidato. L’Italia scopre nel sacrificio del “giudice ragazzino” l’eroismo di un giovane servitore dello Stato che aveva vissuto tutta la propria vita alla luce del Vangelo.