Minacce al pm Vella, indagato 37enne di Joppolo Giancaxio
“A chistu pubblico ministero l’ama fari satari all’aria col tritolo”. Indagato con l’accusa di minaccia grave ai danni del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella.Fabio Bellanca, 37 anni, di Joppolo Giancaxio, arrestato lo scorso luglio con l’accusa di estorsione ai danni di una donna, che sarebbe stata costretta a dargli 37 mila euro. L’uomo, lo scorso 17 luglio, come riporta agrigentonotizie.it, incontrò casualmente il magistrato che stava pranzando al centro commerciale insieme a una collaboratrice. Bellanca, riconoscendo il pm, secondo le accuse, si è avvicinato per minacciarlo. Vella ha chiamato i carabinieri che lo hanno identificato e denunciato. Adesso all’uomo – difeso dall’avvocato Daniele Re – è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Nota di solidarietà al procuratore aggiunto della Cgil di Agrigento: “Abbiamo appreso, attoniti, delle minacce di morte al Giudice Salvatore Vella, Procuratore Aggiunto della Repubblica di Agrigento e gli esprimiamo, a nome di tutta la nostra Organizzazione, la nostra convinta e totale solidarietà. Salvatore Vella è un Magistrato serio e scrupoloso, cui si devono importanti risultati investigativi nella lotta contro la Mafia. Riconfermiamo che la CGIL è da sempre contro la prepotenza mafiosa e sarà accanto chi la lotta in ogni sua forma: oggi più che mai occorre esprimere sentimenti di vera gratitudine e solidarietà alla Magistratura spesso attacco di attacchi violenti e sconsiderati. Vicende come queste dimostrano ancora una volta come sia stato sconsiderato la eliminazione di ogni forma di tutela al Giudice, tale decisione ci auguriamo possa essere riconsiderata: ci sono persone (e sicuramente Salvatore Vella è una di queste) per le quali abbassare il livello di protezione oltre ad essere pericoloso è profondamente ingiusto, anche per il segnale che si dà. Il pensiero corre a vicende analoghe come quella di Ignazio Cutrò, ancora in attesa di risposte positive ai suoi appelli che Noi abbiamo sempre raccolto e rilanciato con forza. La CGIL di Agrigento è la CGIL di Miraglia, di Scalia, di Spagnuolo, di Bongiorno e Di Salvo e tanti altri ed è da sempre e naturalmente a fianco di chi contribuisce a smantellare questo potere mafioso che è anche causa della nostra condizione di arretratezza e sottosviluppo e ci batteremo sempre per una provincia ed una Sicilia libera dalle mafie. Nei giorni scorsi abbiamo presentato l’istanza per essere ammessi come “parte civile” nel cosiddetto processo Montagna, perché in questa battaglia occorre dichiarare con ogni mezzo da che parte si intende stare e Noi staremo sempre contro la mafia sempre”.