Open Arms, medico di Lampedusa: migranti sbarcati stanno bene
Sui naufraghi della Open Arms, che da due settimane sono ammassati come sardine sulla nave della ong spagnola al largo di Lampedusa, si apre ora un nuovo fronte polemico: quello sanitario. A dare la stura e’ il responsabile del Poliambulatorio dell’isola, Francesco Cascio, che alla guida del presidio sanitario ha preso il posto di Pietro Bartolo, eletto a Bruxelles. “Dei 13 naufraghi fatti sbarcare dalla Open Arms solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot”, sostiene Cascio, che non si trova nell’isola ma e’ sempre in stretto contatto con il suo staff. Il medico e’ tornato alla professione dopo un passato in politica: ex presidente dell’Ars, e’ stato tra i big di Forza Italia in Sicilia, prima di aderire a Ncd e ad Alternativa Popolare di Angelino Alfano. “C’e’ qualcosa che non funziona – osserva Cascio – perche’ solo uno aveva i sintomi segnalati, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie”.
Cascio spiega che i medici del Poliambulatorio hanno visitato i migranti sulla banchina subito dopo lo sbarco. “Come da prassi – afferma – siamo intervenuti sul molo quando i naufraghi sono scesi dalla motovedetta della guardia costiera sulla quale erano stati imbarcati per motivi di salute. I miei colleghi pero’ hanno verificato che le loro condizioni non erano quelle sostenute da chi li ha visitati a bordo della Open Arms”. Leggendo la relazione del Cisom, pero’ la realta’ appare diversa. “La situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un cosi’ ingente numero di persone – scrivono il medico Katia Valeria Di Natale e l’infermiere Daniele Maestrini dello staff Cisom -. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’e’ possibilita’ di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”. E ancora: “Non ci sono docce o lavabi – si legge nel documento – non c’e’ possibilita’ di provvedere all’igiene personale e degli indumenti, ne’ di lavarsi se non con acqua di mare”.
“Inoltre – proseguono i sanitari del Cisom – rileviamo condizioni di salute mentale precarie, lo stato d’animo a bordo e’ di profondo sconforto”. Per lo staff Cisom, salito a bordo della Open Arms, tra i 147 naufraghi (95, uomini, 21 donne e 31 minori) ci sarebbero diversi casi di scabbia ma anche di cistite emorragica e altre patologie. “Venti migranti hanno la scabbia con sovra-infezione batterica e pustole” e a “bordo non e’ presente permetrina per il trattamento della parossistosi”. “Numerosi – sostiene lo staff Cisom – sono i casi di cistite semplice ed emorragica resistente al trattamento antibiotico che scarseggia”. Cisom segnala anche “un uomo con artrite settica del ginocchio sviluppata dopo la rimozione di sei colpi di pistola in Libia, una donna con ustioni da carburante e un uomo con ferite da arma da fuoco ma entrambi in remissione”. E ancora: “una donna soffre di crisi epilettiche, ma e’ trattata ed e’ stabile” e un uomo una “cisti pilonidale infetta”. “Diversi migranti – si legge nella relazione – presentano infezioni della cute verosimilmente di origine stafilococcica”. E anche Emergency segnala che “le condizioni psicofisiche di adulti e minori sono critiche e la loro sicurezza e’ a rischio”. “Devono essere sbarcati con massima urgenza per emergenza umanitaria”, rincara Emergency.ong.(ANSA)