7 Ottobre 2024
EconomiaItalia

Piano Ue, Conte: ”Italia lo sostiene, su Mes deciderà Parlamento”

Il vertice straordinario della Ue per il piano economico europeo di contrasto alla crisi Coronavirus ha rappresentato “un notevole successo”. Così come “l’Italia deve approfittare anche degli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Europa per programmare una ripartenza decisa e un rilancio risolutivo”. Senza impiccarsi in partenza e pregiudizialmente sulla opportunità di ricorrere o meno anche al Mes per la cui adozione l’Italia si sta battendo per l’assenza di condizioni e su cui, se del caso, “l’ultima parola spetterà al Parlamento”. Lo spiega il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una intervista al da oggi neo direttore di Repubblica Maurizio Molinari, giornalista principe di politica estera. “Il successo politico – dice Conte del vertice di giovedì scorso- è notevole. Siamo riusciti a far convergere tutti gli Stati membri verso una soluzione del tutto innovativa, che sembrava impensabile solo poche settimane fa.

Questo nuovo strumento va infatti ad affiancarsi alle misure già intraprese, a vari livelli. Ma anche io ho un approccio pragmatico e sono consapevole che adesso dobbiamo lavorare perché il Recovery Fund sia davvero consistente dal punto di vista della dimensione finanziaria e possa essere attivato subito attraverso un adeguato sistema di garanzie. Sarà importante anche che preveda trasferimenti, in modo da assicurare, nello spazio europeo, un reale “level playing field”, una pari chance di ripresa per tutti gli Stati membri, anche per quelli che si ritrovano con debiti pubblici più elevati”. Quanto nello specifico sul Mes, “quando avremo i documenti in mano – invita Conte a non affrettare una presa di posizione italiana circa l’opportunità di sua attivazione- potremo formulare valutazioni definitive. E come ho già chiarito: l’ultima parola sul punto spetta al Parlamento”. Ribadendo che “durante l’ultimo Consiglio Europeo sono intervenuto a ribadire che la nuova linea di credito non dovrà avere nessuna condizionalità, come è già nei patti, né macro-economica né specifica, né preventiva né successiva.

Questo non significa che l’Italia è determinata a chiederlo” e “a scanso di equivoci pretendiamo che le anticipazioni siano rispettate”. Più in generale, è la posizione del premier, “l’Italia deve approfittare anche degli strumenti finanziari messi a disposizione dall’Europa per programmare una ripartenza decisa e un rilancio risolutivo. Abbiamo un sistema anchilosato e burocratizzato: approfittiamo dei nuovi finanziamenti per farlo finalmente correre. Come governo stiamo preparando un ventaglio di misure “sblocca-Paese”, che andranno a incidere su tutti i gangli più macchinosi dei nostri apparati pubblici e del nostro sistema economico. Lavoriamo tutti in questa direzione, diamo tutti il nostro contributo per questa finalità e vedrete che l’Italia non sarà più il fanalino di coda nelle statistiche sulla crescita economica europea”. (askanews)