Agriturismi in Sicilia, Caruana (Terranostra): ”Siamo pronti a ripartire in sicurezza”
Oltre all’inevitabile azzeramento di primavera, causato dalla prima fase di pandemia e dalle misure varate per contenerla, un crollo totale a giugno e un dimezzamento da luglio a ottobre 2020. È il quadro nero delle prenotazioni negli agriturismi dell’Isola, tracciato da Roberto Caruana, presidente regionale di Terranostra, l’associazione che raggruppa le strutture ricettive rurali Coldiretti: “Una situazione – ha detto Caruana al Giornale di Sicilia – che ha capovolto le aspettative dello scorso gennaio, quando avevamo già registrato un boom di richieste per il periodo primavera-estate, riempiendo il calendario al 60%, con un trend in netta crescita rispetto al 2019 che preannunciava un anno magico per il settore. E invece, a causa del Coronavirus, abbiamo già bruciato decine di milioni di euro, e a dicembre intravediamo un ammanco complessivo del 70%”.
Ma non tutto è perso, perché dopo le disdette a rata di marzo, spiega Caruana intravedendo spiragli di luce per l’estate, ci sono ancora delle prenotazioni in piedi da luglio a ottobre, e qualche richiesta, inaspettatamente, “sta entrando proprio in questi giorni, dopo l’avvio della Fase 2, anche se si tratta ancora di semplici informazioni. La speranza, dei proprietari come dei turisti, è che i casi contagio continuino a calare, no a sparire entro questo mese, e ovviamente che si riaprano le frontiere, che si ricominci a viaggiare, pure tra i Paesi. Noi siamo pronti a ripartire, anche prima di giugno, seguendo tutte le regole che verranno stabilite”. D’altronde, ha detto Caruana al GdS, le oltre 750 strutture agrituristiche della Sicilia hanno già i presupposti per coniugare vacanza e sicurezza: “Si trovano in zone isolate della campagna, sono ambienti familiari con un numero contenuto di posti letto e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure anti Coronavirus”.