1 Dicembre 2023
Agrigento e ProvinciaCronaca

Mafia, l’asse Agrigento-Trapani e Matteo Messina Denaro

La maxi inchiesta antimafia “Icaro” ha disarticolato la nuova geografia mafiosa di Agrigento, alle prese con l’ennesima riorganizzazione dopo la cattura dei superlatitanti Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina nel 2010 e l’operazione Nuova Cupola, scattata due anni dopo. Il blitz, eseguito dalla squadra mobile, fra il dicembre del 2015 e i mesi successivi, fece finire in carcere una ventina di persone, accusate di far parte delle nuove cosche dell’Agrigentino. L’indagine svelo’ il ruolo in seno a Cosa Nostra di alcuni personaggi della vecchia mafia, rimasti sempre in auge. Un’intercettazione eseguita dal Ros, talmente riservata da restare a lungo secretata anche dopo l’esecuzione dell’ordinanza, rivelo’ che il boss Pietro Campo (condannato a 14 anni in due gradi di giudizio nello stralcio abbreviato del processo), personaggio chiave, incontrava il capo mandamento Leo Sutera e gli raccontava di avere avuto un summit con il superlatitante Matteo Messina Denaro. Le telecamere a distanza documentarono il colloquio in aperta campagna, avvenuto il 22 maggio del 2012, con tutti i commenti dei due protagonisti. Gli sviluppi investigativi successivi non hanno portato all’esito sperato. Il Ros, che indagava sul legame fra le famiglie agrigentine e quelle trapanesi, chiese alla Dda di rendere segreta quella nota perche’ conteneva indicazioni preziose sulla localizzazione del latitante. (AGI)