Ribera, operazione antidroga ”Bazar”: confermate tutte le misure cautelari
Confermate tutte le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Sciacca nell’ambito dell’operazione antidroga «Bazar» dopo gli interrogatori di garanzia e il parere
contrario da parte del sostituto procuratore Michele Marrone alle richieste di modifica o di revoca avanzate dalle difese. Come riporta il Giornale di Sicilia, resta ai domiciliari Giuseppe Fallea, di 60 anni, di Ribera, l’unico raggiunto da misura cautelare non per fatti di droga. Al riberese viene contestato di essersi impossessato, contro la volontà del proprietario, Giuseppe Fortino, di 36 anni, uno tra gli indagati, di un’auto di proprietà di quest’ultimo con minaccia di non restituirla in mancanza del pagamento di un debito. Fallea, indagato per estorsione, avrebbe così costretto Fortino a consegnargli somme di denaro.
Nell’interrogatorio di garanzia, assistito dal suo difensore, l’avvocato Ninni Giardina, Fallea ha respinto le accuse. Rigettata dal gip, Alberto Davico, la richiesta di revoca dei domiciliari per Giuseppe Fortino al quale si contestano fatti di droga e la detenzione di un revolver che avrebbe portato in un locale. I suoi difensori sono gli avvocati Lucia Borsellino e Antonino Armenio. Fortino nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere così come un altro riberese, Calogero Bellanca, di 35 anni, al
quale è stato applicato l’obbligo di dimora. È assistito dall’avvocato Mirella Vento.
Resta ai domiciliari anche Mohamed Salem Haj Ahmed, di 38 anni, tunisino, da tempo residente a Ribera. È difeso dall’avvocato Giovanni Forte e anche per lui il giudice ha rigettato la richiesta di revoca. Nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche due assistiti dall’avvocato Giuseppe Tramuta, l’egiziano Abdelmeguid Yassin, di 19 anni, e il tunisino Ahmed Ben Hadj, di 37, entrambi sottoposti all’obbligo di dimora, misura che viene mantenuta. Le indagini sono state svolte dai carabinieri della tenenza di Ribera, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sciacca, a cavallo tra la primavera e l’inizio dell’est te del 2019. La vicenda ruota attorno allo spaccio di cocaina, hashish e marijuana a Ribera e ci sono ancora indagati nordafricani irreperibili.
Non tutte le misure cautelari sono state ancora notificati. Ci sono ancora quattro indagati irreperibili,tutti di nazionalità tunisina. Tra loro ci sarebbero anche figure centrali del gruppo, chi avrebbe garantito droga a Ribera dal palermitano. Quest’indagine ribadisce anche uno spaccato preoccupante per quanto riguarda la cessione di droga a minori. Un minore sentito a sommaria informazione avrebbe riferito di avere effettuato «decine di acquisti di stupefacenti del tipo hashish». Lo scrive il gip nell’ordinanza e in un altro passaggio il giudice Davico scrive: «Le attività di intercettazione, in conclusione, hanno dimostrato l’esistenza di un ampio fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti effettuato da soggetti privi di scrupoli nei confronti di diversi giovani acquirenti riberesi, tra cui almeno uno era minorenne». E poi, nella parte in cui esamina le esigenze cautelari, che «trattasi di fatti per i quali si deve escludere ogni carattere di occasionalità, posti in essere in modo reiterato ed organizzato sulla piazza di Ribera
con riferimento a diverse tipologie di sostanza stupefacente da parte di soggetti con accesso a canali di rifornimento stabili, da individuarsi prevalentemente in Palermo».
L’indagine focalizza alcuni mesi dello scorso anno, ma ci sono riferimenti anche a fatti di droga recentissimi avvenuti a Ribera.