7 Dicembre 2024
CronacaEnna e Provincia

Violentata disabile positiva al Covid, arrestato operatore sanitario a Troina

L’orco era laddove dovevano proteggerla e l'”oasi” era diventato il suo inferno. La vittima e’ una disabile, affetta da una rara patologia genetica, e lo stupratore e’ un operatore sociosanitario che la conosceva da tempo e si occupava di lei nell’istituto specializzato dell’Oasi di Troina, dichiarata zona rossa nel periodo piu’ critico del contagio Covid. Un fatto terribile emerso perche’ la giovane e’ rimasta incinta. L’uomo di 39 anni e’ accusato di violenza sessuale aggravata dall’averla commessa ai danni di una disabile e nel momento in cui era a lui affidata. L’uomo, che e’ sposato ed e’ padre di un bimbo, ha confessato ed e’ subito scattato il fermo di indiziato di delitto. Adesso si trova in carcere e l’Oasi di Troina ha gia’ annunciato che si costituira’ parte civile.

E’ stato il legale nominato dai familiari della giovane a presentare alla Squadra mobile di Enna, lo scorso 11 settembre, la denuncia dopo che alla famiglia era stato comunicato che la giovane era incinta. Immediatamente e’ stato attivato il ‘codice rosso’. I primi accertamenti sanitari effettuati nel reparto di ginecologia dell’ospedale di Enna e del Policlinico di Palermo, hanno permesso verificare che il concepimento risale ad aprile, quando peraltro era positiva al coronavirus, e di focalizzare l’attenzione su un gruppo di persone presenti in struttura al momento del periodo di concepimento. La donna aveva superato la 25esima settimana di gestazione e alcune indagini di tipo sanitario non potevano essere effettuate per non mettere a rischio la vita della donna e del feto. Agli investigatori non rimaneva altro che sentire tutti i potenziali testimoni. Sono stati convocati i vertici aziendali della struttura sanitaria e successivamente tutti gli addetti ai vari servizi, dai medici agli operatori sociosanitari.

Dalle indagini e’ emerso che nessuno della struttura sanitaria si e’ accorto dello stato di gravidanza, ipotizzando che l’aumento di peso della giovane potesse dipendere dal fatto che durante il lockdown ai degenti era stato permesso di mangiare di piu’ o che i farmaci somministrati a volte erano causa di una irregolarita’ del ciclo. Dalle prime persone ascoltate e’ emerso solo un dato che rendeva la vicenda ancora piu’ grave: nessuno aveva accesso alla struttura senza autorizzazione e che altri ospiti disabili non avrebbero potuto commettere il reato. L’attenzione si e’ concentrata su chi vi lavorava, procedendo con il prelievo dei campioni salivari per estrarre il Dna. Dopo aver ascoltato decine di persone e prelevato diversi campioni, ieri mattina e’ stato convocato, tra gli altri, l’operatore sociosanitario dipendente della struttura di Troina da due anni, poi fermato. Dalle prime domande e’ stato percepito il suo forte stato di disagio.

L’indagato ha fatto particolare confusione nel raccontare quanto accaduto negli scorsi mesi e in particolar modo il periodo in cui la struttura di Troina era stata dichiarata zona rossa. Ha riferito che a fine marzo ha chiesto alla direzione sanitaria di avere accesso alla struttura per poter dare aiuto ai suoi colleghi in difficolta’ e ai degenti. Dopo qualche giorno, considerata la carenza di personale, e’ stato autorizzato. Nei primi giorni di aprile, proprio nel periodo di massima emergenza sanitaria affrontato dalla struttura di Troina, e’ stato assegnato al reparto dove erano stati trasferiti tutti i soggetti risultati positivi al Covid-19. Durante una delle tante notti prestate in struttura, approfittando dell’assenza temporanea dell’infermiere professionale, ha raggiunto la vittima che conosceva da tempo e l’ha violentata dopo essersi tolto tuta e mascherina. Dopo le ammissioni, sono stati subito informati i pm che hanno raggiunto i poliziotti presso gli uffici della questura di Enna e raccolto, alla presenza del legale di fiducia, la piena confessione dell’indagato. La procura “continuera’ le attivita’ d’indagine per chiarire – viene spiegato – ogni ulteriore aspetto della vicenda e valutare eventuali responsabilita’ in ordine ai fatti accaduti”. (AGI)