”Mio padre soldato e internato nel lager”, la storia di Amedeo Miliziano di Cattolica Eraclea celebrata nel Giorno della Memoria

Mio padre soldato e internato nel lager. Non avevo bisogno di un motivo in più per essere fiera di mio padre, Amedeo Miliziano; uomo buono, mite, onestissimo; da oggi anche il paese in cui è nato, Cattolica Eraclea, può essere orgoglioso di questo suo figlio al quale è stata appena conferita la Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica per aver combattuto nella II guerra mondiale sul fronte greco-albanese ma soprattutto perchè, dopo l’8 settembre, venne catturato dai soldati tedeschi e deportato in un lager nazista per ben 2 anni”.Lo ha scritto su facebook Antonia Miliziano, figlia di Amedeo Miliziano, a margine della cerimonia di oggi alla prefettura di Agrigento per ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

“Finissimo artigiano, abile falegname dalle cui mani uscivano veri e propri capolavori – ha aggiunto Antonia Miliziano – non aveva mai creduto a quella guerra, era un convinto antifascista ma non potè sottrarsi alla chiamata alle armi. Talvolta mi raccontava del freddo , della fame e delle umiliazioni subìte nel campo di prigionia ma non ne parlava mai con altre persone, geloso delle proprie emozioni. Stamattina, nel giorno della Memoria, S.E. il Prefetto Cocciufa , presso la Prefettura di Agrigento ha consegnato la Medaglia nelle mani di noi figli emozionatissimi , più che mai orgogliosi di quello che nostro padre è stato e sempre sarà, per noi e per tutti coloro che lo hanno conosciuto, stimato, amato”.

Amedeo Miliziano fu chiamato alle armi nel 1939, il 2 luglio si imbarcò a Bari e sbarcò a Durazzo. Dal 28 ottobre 1940 al 23 aprile 1941 partecipò alle operazioni di guerra alla frontiera greco-albanese e da novembre 1942 a settembre 1943 partecipò alle operazioni di guerra nei Balcani. Venne catturato dai tedeschi il 14 settembre 1943 e deportato in campo di prigionia in Germania ove rimase per due anni fino all’8 maggio del 1945.