Inquinamento atmosferico, chiude la fabbrica di laterizi ad Agrigento
Svolta nella vicenda legata alla fabbrica di laterizi di Piano Gatta. L’azienda – come riporta il Giornale di Sicilia oggi in edicola – ha annunciato la chiusura di tutti i cicli produttivi (macinazione, impasto, essiccazione e cottura) da cui derivano le emissioni convogliate e diffuse in atmosfera, per un periodo di circa 18 mesi a partire dall’1 marzo 2021. Questo perché, la fase di spegnimento degli impianti di produzione, necessita mediamente di un lasso temporale presumibile di circa 7 giorni. A comunicarlo è stata la stessa Laterizi Akragas produzione Srl: «A seguito del decreto di ispezione del 15 febbraio – dice l’azienda – prendendo atto delle prescrizioni, l’azienda procederà alla ristrutturazione degli impianti per ridurre emissioni di fumi e cattivi odori». Il 9 marzo prossimo è in programma una conferenza di servizio per adempiere a tutte le autorizzazioni.
A riportare l’attenzione sulla questione, dopo la protesta dei residenti, era stato il deputato Michele Sodano.
Della questione si è subito interessato anche il sindaco Francesco Miccichè il quale nei giorni scorsi ha fatto richiesta ai carabinieri, all’Arpa e al comando provinciale dei Vigili del fuoco di relazionare sul sopralluogo congiunto effettuato il 15 febbraio nello stabilimento. Dall’Arpa hanno risposto comunicando che «Il 19 febbraio scorso la ditta Laterizi Akragas produzione Srl – Industrie Laterizi – ha comunicato la chiusura». «Sono soddisfatto del risultato ottenuto – ha detto il sindaco Miccichè – in quanto mi ero accorto delle emissioni di questo stabilimento e nella mia duplice veste di medico responsabile della salute pubblica e di sindaco, non potevo lasciare la situazione com’era. Mi sono quindi recato all’Arpa di Agrigento per chiedere la documentazione relativa allo smaltimento dei fumi dello stabilimento e ho contestualmente avviato la verifica. Ora apprendo che questo impegno ha portato i risultati sperati. La popolazione e l’ambiente sono stati salvaguardati. Ora spero che la ditta possa adeguare i propri impianti alle attuali normative sull’inquinamento da fumo e possa continuare il suo ciclo produttivo senza nuocere a nessuno».
«Abbiamo dimostrato – commenta Michele Sodano – quanto sia importante vigilare costantemente sulle questioni ambientali che riguardano la nostra terra. Voglio ringraziare la collettività che ha dato grande eco alle iniziative intraprese, le forze dell’ordine e l’Arpa di Agrigento per il necessario lavoro svolto a tutela del nostro ecosistema e della salute pubblica. Rimane questione di centrale importanza che non intendo lasciare in sospeso: la giunta regionale deve riattivare immediatamente il laboratorio Arpa di Agrigento, smantellato il 15 gennaio scorso».