Ribera, al via lavori di riqualificazione di Borgo Bonsignore

Dopo l’aggiudicazione dell’appalto per il recupero e la riqualificazione di Borgo Bonsignore a Ribera, e la consegna dei lavori all’impresa Scancarello di Palermo, è ormai questione di giorni per l’apertura del cantiere. I lavori, finanziati dalla Regione Siciliana con 2,2 milioni di euro, andranno avanti per un anno. “Un recupero non solo dell’identità culturale e di un patrimonio vincolato, ma anche un investimento per il turismo legato alla campagna”, ha commentato il Presidente della Regione, Nello Musumeci.

I lavori, che consentiranno il ripristino dell’impianto originario, prevedono anche la realizzazione di uno spazio culturale in cui sarà raccontata, attraverso antichi filmati dell’Istituto Luce e fotografie d’epoca, la storia e la vita della borgata. “Il recupero di Borgo Bonsignore – ha dichiarato l’assessore dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Alberto Samonà – realizza la volontà del governo Musumeci di salvaguardare la storia più recente dell’Isola e, in particolare, la memoria di un’esperienza interessante e poco conosciuta, che va letta sotto molteplici aspetti, non ultimo quello urbanistico, architettonico e artistico. Sul recupero di Borgo Bonsignore – ha aggiunto l’assessore – la soprintendenza dei Beni culturali di Agrigento ha posto l’attenzione avviando, sin dal 2017, la procedura di dichiarazione di interesse culturale”.

Borgo Bonsignore – inaugurato nel 1940 e realizzato dall’Ente nazionale per la colonizzazione del latifondo in collina, a 13 chilometri da Ribera – deve il suo nome alla memoria di “Antonio Bonsignore”, capitano dei carabinieri di Agrigento, caduto in combattimento nel 1936 a Gemu Gador, durante la campagna in Africa. Si tratta di uno dei primi otto borghi rurali messi in cantiere in Sicilia con l’obiettivo di favorire la piccola proprietà contadina e combattere il latifondo. Il progetto prevedeva la presenza di un medico, una levatrice, un ufficiale d’ordine e due guardie con attribuzione anche di fontanieri, tutti con obbligo di residenza. Gli abitanti, che al momento al momento dell’inaugurazione erano appena un centinaio, in pochi anni salirono a seicento.

La struttura urbanistica è costituita da un insieme di edifici disposti attorno a un’unica piazza quadrata, parzialmente chiusa da portici e dominata dalla torre del littorio, su cui si trovano anche la chiesa con la canonica, il dispensario medico, la scuola, gli uffici dell’ente di bonifica e del podestà, la trattoria, l’ufficio postale e la caserma dei carabinieri. La chiesa presenta decorazioni con vetri colorati e affreschi realizzati dal pittore futurista Alfonso Amorelli, originario di Sambuca di Sicilia, mentre le formelle in terracotta che decorano la trattoria e la scuola sono opera dell’artista Salvatore Alberghina.