Vaccini: tocca ai maturandi, ok da Aifa per dosi Pfizer a 12-15enni
Nell’Italia che preme sull’acceleratore della campagna vaccinale è la volta dei maturandi. Anche in questo caso, però, le Regioni vanno in ordine sparso. La prima in ordine di tempo è stata la Sicilia, seguita dalla Puglia: in entrambi i casi l’adesione è stata alta. Corre ancora più veloce l’Alto Adige, dove già dallo scorso 20 maggio la campagna vaccinale è aperta a tutte le fasce di età a partire dai 18 anni. Un vero e proprio boom di prenotazioni si è registrato pure nel Lazio, oltre 40mila, una cifra equivalente circa all’80% della platea totale. Si inizia domani 1° giugno per tre giorni. Il siero somministrato sarà quello Pfizer. L’idea della Regione presieduta da Nicola Zingaretti era stata resa nota a metà maggio, trovando subito il plauso sia dell’associazione presidi che di quella studentesca. Prenotazioni aperte pure in Campania, dove per i 17enni il vaccino indicato è Pfizer mentre per i 18-20enni è disponibile il monouso Johnson&Johnson.
In Lombardia nessun ‘Open Day’, ma dal 2 giugno prenotazioni libere per la fascia di età 16-29 anni e così a seguire in tutta Italia, dal 3 giugno in avanti, si stanno mettendo a punto piani simili. L’obiettivo è che la stragrande maggioranza dei ragazzi che dovranno effettuare l’esame abbia ricevuto la prima dose di vaccino. Con l’estate alle porte il pensiero deve essere rivolto già al prossimo anno scolastico: l’imperativo e non farsi trovare impreparati. Specie ora che i vaccini ci sono e possono essere utilizzato pure per gli adolescenti. Da Aifa infatti arriva il via libera per la somministrazione di Pfizer ai 12-15enni. Un’autorizzazione giunta dopo il benestare dell’Ema dato che “i dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anche per i soggetti compresi in questa fascia di età”. La previsione fatta con LaPresse da Paolo Biasci, presidente Federazione italiana medici pediatri Fimp, è quella di poter somministrare la prima dose di vaccino per i ragazzi in questa specifica fascia di età “entro due mesi”. E che la fascia pediatrica sia assolutamente da vaccinare lo conferma pure Rocco Russo, responsabile del Tavolo tecnico Vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria.
“Si tratta di un serbatoio per la diffusione del virus e quindi anche per le mutazioni”, argomenta. E tanto i pediatri quanto i medici di base sono pronti per somministrare negli studi l’eventuale terza dose di vaccino, qualora le evidenze scientifiche ne certificassero la necessità. L’ipotesi lanciata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, trova il plauso dell’Ordine nazionale dei Medici che, tramite il suo presidente Filippo Anelli, parla di “riconoscimento del valore che la rete dei 40mila medici di medicina generale ha per il Servizio Sanitario nazionale e per tutti i cittadini” e di indicatore evidente di un passaggio “dalla fase emergenziale alla normalità” nella gestione della pandemia. (LaPresse)