8 Dicembre 2024
Agrigento e ProvinciaCultura & Società

Cattolica Eraclea, si rifà il look lo storico palazzo del marchese Borsellino

Si rifà il look lo storico palazzo del marchese Borsellino di Cattolica Eraclea. Nell’edificio di interesse storico-artistico di proprietà della famiglia Borsellino sono in corso lavori di ristrutturazione. Il progetto privato è agevolato dal Superbonus 110%. I lavori dovrebbero concludersi entro l’anno. Il nuovo prospetto del palazzo valorizzerà ulteriormente la piazza “grande” del paese.

L’edificio costruito nel 1774 si affaccia sulla piazza Roma. Fu realizzato in conci di tufo calcareo negli elementi decorativi e di riquadro, mentre la restante parte in murature sciolte in pietre di gesso. Il palazzo rappresenta un esempio di architettura tardo-barocca del XVIII secolo. Notevoli sono i prospetti su via Collegio e via P. Leonardi che elaborano doviziosi disegni nella lunga serie di balconi decorati da larghe e composite cornici a festoni, con decorazioni a cuore sui frontoni. I balconi, con ringhiere a petto d’oca, poggiano su mensoloni di pietre scolpite. l’edificio sulla balconata ad angolo presenta una successione di cornici ad arco sormontate da finestrelle. La sinuosità dei timpani curvi e spezzati viene mediata in alto dalla chiusura del cornicione sormontato da grosse pigne in pietra. Mentre il portale è incorniciato da colonne doriche. All’interno interessanti sono le tele e gli affreschi. Nel 1939 il palazzo è stato dichiarato di interesse storico-artistico.

Tra le vicende storiche legate al palazzo, il 19 dicembre 1947, come racconta Lorenzo Gurreri nel libro “Da Eraclea Minoa a Cattolica”,  “la manifestazione di protesta contro gli agrari, sfociata in un tumulto popolare. Il movimento contadino intendeva rivendicare alcuni diritti, sanciti dalle disposizioni legge, quali: l’assunzione di manodopera da parte degli agrari e l’acquisto delle sementi a un prezzo politico. Vi furono alcuni giorni di fermento popolare, si vide gente armata attraversare la piazza e, quasi a sfidare l’autorità costituita, sparare alle lampadine della pubblica illuminazione. Lo storico Giacomo Spoto così descrisse quel periodo: ‘Serpeggia il malcontento; comunisti e socialisti organizzano cortei di contadini cavallo. Si effettuano, in questo periodo. occupazioni simboliche di terreni e si organizzano manifestazioni in favore della massima occupazione’. Le manifestazioni di protesta il 19 dicembre 1947 culminarono con la distruzione dei mobili della sede del Movimento Sociale e nell’assalto al palazzo del marchese Borsellino”.