Soccorritore morto sull’Etna, Nicolosi a lutto per ”uomo generoso”
Nicolosi e lutto per la morte, nella notte tra domenica e lunedi’, del tecnico volontario soccorritore Salvatore Laudani, 47 anni, colto da un malore mentre era impegnato in una complessa attivita’ di soccorso a quota 2.300 metri, sul versante sud est dell’Etna, nella zona della Valle del Bove. “L’intera cittadinanza – afferma il sindaco del comune etneo Angelo Pulvirenti – e’ rimasta sconvolta dalla tragica scomparsa di Salvatore, conosciuto e ben voluto da tutti per la sua generosita’, pertanto ho ritenuto di interpretare il comune sentimento dei miei concittadini e dell’amministrazione comunale tutta, proclamando il lutto cittadino in segno di rispetto e partecipazione al profondo dolore della sua famiglia”. Anche la pagina social del Soccorso alpino e speleologico siciliano resta listata di nero. “Il Soccorso alpino e speleologico dell’intera Italia – viene ribadito – e’ profondamente colpito dal lutto e si stringe intorno alla famiglia di Salvatore Laudani, alla quale esprime il suo cordoglio piu’ profondo”. “Anche a nome del Servizio nazionale di Protezione civile – dice il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio – esprimo profondo cordoglio a tutte le donne e gli uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, ricordandone l’impegno quotidiano”. Secondo quanto ricostruito, il Soccorso alpino siciliano era stato attivato con il Soccorso alpino della Guardia di finanza per un escursionista che aveva riportato la frattura di una gamba cadendo all’interno di uno dei canaloni che scendono in Valle del Bove dalla cresta denominata Schiena dell’Asino, mentre era con alcuni compagni d’escursione. La prima squadra, composta da tecnici del Soccorso alpino e militari del Sagf, ha raggiunto l’area d’intervento dopo una faticosa risalita a piedi dal versante etneo meridionale, orientandosi con difficolta’ nella nebbia e nella bufera.
Raggiunto con difficolta’ il malcapitato, dopo aver prestato le prime cure e aver caricato l’uomo in una barella a spalla, ha risalito un ripido dislivello di circa 150 metri per riportare il ferito sulla cresta e ha intrapreso le procedure per il trasporto a valle. Nel frattempo sono giunte sul posto le altre squadre del Soccorso alpino, per aiutare nelle operazioni di trasporto per tentare di raggiungere la Strada Provinciale 92, che scende dal Rifugio Sapienza. Le condizioni climatiche sono nel frattempo drasticamente peggiorate, con un incremento della velocita’ del vento, della nebbia e del turbinio della neve, mista a grandine e pioggia. L’attenzione dei soccorritori e’ stata dedicata alle condizioni del traumatizzato trasportato in barella, mentre altri soccorritori prestavano aiuto ai compagni, alcuni dei quali in progressiva difficolta’ per i gravi sforzi e per la situazione estrema del meteo. La progressione verso il punto di rientro e’ stata rallentata dall’oscurita’ e dalla necessita’ di procedere in conserva, a stretto contatto, per aiutarsi a vicenda. Nel frattempo e’ stato concordato con la centrale operativa del 118 di Catania, in costante contatto, l’invio di ambulanze medicalizzate in zona. Le operazioni di soccorso, iniziate intorno alle 11.30 si sono concluse per il ferito verso le 19.30, ora in cui ha raggiunto l’ambulanza. Alcune squadre – i tecnici che avevano effettuato la prima parte del recupero, fortemente provati dagli sforzi – stavano ancora tentando, a quell’ora, di raggiungere il luogo di rientro, procedendo nella bufera, nella completa oscurita’. Tra questi Salvatore Laudani che ha accusato un malore tale da impedirgli di proseguire. A mezzanotte e 45 di ieri, sulla Strada provinciale 92, dove erano in sosta anche le ambulanze medicalizzate, sono rientrate tutte le squadre, che recavano con se’ il tecnico volontario Salvatore Laudani disteso su di una barella, traportata per l’ultimo tratto a bordo di un mezzo fuoristrada. E’ stato affidato subito alle cure dei sanitari che ne hanno purtroppo constatato il decesso all’una di notte. (AGI)