Pensioni, Tridico (Inps): via a 64 anni
Il 2021 ha segnato la fine di Quota 100, sostituita da Quota 102 quest’anno. “Nel triennio – spiega al “Messaggero” il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico – con Quota 100 si saranno pensionate circa 400 mila persone. Un numero di gran lunga inferiore alle stime iniziali. Con Quota 102 usciranno poche migliaia di persone”.
II governo intanto ha aperto un tavolo con i sindacati. La proposta sembrerebbe quella di uno scambio tra flessibilita’ e ricalcolo contributivo dell’assegno: “E’ un binomio che ripeto gia’ da qualche anno. La flessibilita’ e’ possibile all’interno del modello contributivo. Io propongo un compromesso: si puo’ anticipare l’uscita a 64 anni ottenendo solo la quota contributiva dell’assegno. Poi dai 67 anni si riceverebbe anche la parte retributiva. Credo che sia una soluzione accettabile anche per i sindacati. Ma credo anche che dovremmo imparare a maneggiare con cura l’informazione sulla sostenibilita’ dei sistemi previdenziali”. “La sostenibilita’ del nostro sistema – continua il presidente – e’ fortemente connessa al fatto che ci sono troppe poche persone che lavorano, soprattutto giovani. Da decenni siamo inchiodati a un numero: 23 milioni di lavoratori”.
Non bastano a sostenere le pensioni: “II tasso di occupazione e’ del 58-59 per cento sul totale degli attivi. E ci sono 3,5 milioni di lavoratori in nero. Negli ultimi 30 anni tutte le riforme del lavoro hanno provato ad alzare questo tasso con la flessibilita’. E’ stato un fallimento”. Secondo Tridico “l’occupazione si crea con gli investimenti. E si deve accelerare su un salario minimo equo di almeno 9 euro l’ora, come indicato dalla stessa Unione Europea, che interessa soprattutto le categorie che fanno piu’ fatica nel mercato del lavoro: donne e giovani. Bisogna poi rendere gratuito il riscatto della laurea”, ha concluso il presidente dell’Inps. (Nova)