16 Settembre 2024
Palermo e ProvinciaPolitica

Lavoro, Cgil: “In una settimana migliaia a rischio in Sicilia”

Almaviva, Pfizer, raffineria di Milazzo e petrolchimico di Siracusa: in una sola settimana dall’apparato produttivo siciliano sono giunti “segnali allarmanti che rischiano di tradursi nella perdita di migliaia di posti di lavoro”: la Cgil lancia un nuovo allarme sulla crisi economica. “I nodi stanno venendo al pettine certificando da un lato il disinteresse del governo nazionale, dall’altro l’incapacita’ della politica siciliana di anticipare i problemi o anche solo di reagire nel momento in cui questi si presentano”, spiega il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino.

“Qui in Sicilia- afferma- la politica si gingilla con i posizionamenti preelettorali non curandosi dei problemi reali, mentre a livello nazionale ci si presenta una ritrovata stabilita’ di un governo che non e’ evidentemente ne’ interessato ne’ in grado di affrontare i problemi del Mezzogiorno”. Mannino rileva che “siamo di fronte al crollo dell’apparato produttivo , settori come il commercio e il turismo arrancano, non c’e’ stata una inversione di tendenza e temiamo che anche con il Pnrr, che peraltro in settori come i trasporti non presenta risorse aggiuntive, non si disegni una prospettiva di sviluppo”. Per Mannino, “i ministri Giorgietti e Cingolani dovrebbero essere i primi a segnare una reazione sul crollo di pezzi importanti dell’apparato produttivo siciliano mettendo in campo un’azione per una inversione di tendenza. Invece danno segnali contraddittori, relegando la questione Sud a puro enunciato ma di fatto poi non incentivando lo sviluppo dell’apparato produttivo siciliano e la transizione energetica e digitale”. Quanto alla politica siciliana, il segretario della Cgil Sicilia parla di “mancanza totale di autorevolezza che si traduce in un’azione stagnante. Non ci sono problemi irrisolvibili- osserva Mannino- a partire da quello della carenza di personale per la progettazione. Come Cgil abbiamo da tempo proposto la creazione di un’Agenzia regionale per lo sviluppo, attraverso la quale cercare le soluzioni affinche’ le risorse che arrivano non vengano sprecate ma investite per creare sviluppo vero. Rilanciamo la proposta”. Mannino rileva che “nel contesto dato s empre piu’ in difficolta’ – sottolinea- sono donne e giovani in un mercato del lavoro non in grado di accoglierli”.

“Oggi stando cosi’ le cose- afferma il segretario della Cgil- la Sicilia rischia di avere il colpo di grazia dalla pandemia con il baricentro del paese che si sposta sempre di piu’ a Nord e noi qui al sud sempre piu’ isolati economicamente ma anche fisicamente a causa di un sistema dei trasporti inadeguato Tutto cio’ mentre le istituzioni locali stanno a guardare e dal canto loro non producono nulla”. “Non siamo Cassandre- dice Mannino- ma e’ ora di vedere le cose per come stanno con l’auspicio di un colpo di reni della nostra Sicilia prima di arrivare al fondo. Come Cgil- conclude- rilanceremo la mobilitazione ‘Il lavoro in piazza per cambiare la Sicilia” che fara’ tappa a Ragusa sul tema dlle infrastrutture , a Termini Imerese e Milazzo per le politiche industriali. Nostro obiettivo e’ tenere accesi i riflettori sulla crisi e rivendicare soluzioni”.(AGI)