E’ giallo sul movente dell’omicidio di Lillo Saito, 65 anni, ucciso a Palma di Montechiaro da Angelo Incardona, 44 anni con 5 colpi di pistola, quattro dei quali sarebbero andati a segno fra la testa e il volto della vittima. I familiari dell’assassino e di Saito, gia’ ascoltati dai carabinieri, hanno riferito che i due non si conoscevano. Gli inquirenti hanno gia’ sentito, in ospedale a Licata, i due anziani genitori della vittima, anche loro rimasti feriti con la stessa arma da fuoco utilizzata per uccidere il figlio. Adesso, i militari dell’Arma – coordinati dal comandante provinciale, il colonnello Vittorio Stingo – stanno ascoltando le mogli dei due uomini. Quando Incardona si e’ presentato al comando provinciale dei carabinieri di Agrigento, al piantone, avrebbe detto: “E’ una vecchia storia di mafia”. Ma il presunto assassino non e’ stato ancora interrogato dai carabinieri che, al momento, non riescono a ricostruire il vero movente del delitto, avvenuto in piazza Provenzani. La vittima gestiva l’azienda “Gelati Gattopardo”. (ANSA)