Immigrazione, vescovo di Agrigento a Lampedusa: ”Dopo 30 anni non è più emergenza”
“Lampedusa è da molti anni un crocevia per migliaia di esseri umani ed è importante, riuscire ad accogliere bambini donne e uomini nelle dovute maniere”. Lo ha affermato il vescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, nell’isola per un’iniziativa legata al beato Rosario Livatino, giovane magistrato ucciso dalla mafia. “Non sto qui a volere dare colpe a coloro i quali gestiscono il centro di accoglienza ma – ha osservato mons. Damiano – sono dell’avviso che una piccola o anche grande cooperativa o società che gestisce questo centro, ha sempre delle difficoltà oggettive, e mi riferisco al fatto che devono gestire quasi sempre um elevato numero di persone che nel giro alle volte di poche ore, arrivano e alle quali bisogna dare adeguata assistenza. Ora – ha osservato l’arcivescovo di Agrigento – io parto dal presupposto che potrebbe ad esempio essere previsto, organizzando il tutto prima a livello legislativo. Una gestione con l’utilizzo di organi dello stato e mi riferisco, ad esempio, alla Protezione civile, alla Croce rossa nazionale o al Genio civile. Altra questione che non è secondaria riguarda i trasferimenti che dovrebbero essere più veloci. Si, ci sono i riconoscimenti da fare immediatamente ma – ha detto mons. Damiano – è anche vero che oggi esistono mezzi e strumenti che possono essere utilizzati anche a bordo di navi dedicate. In definitiva dopo 30 anni di questo fenomeno sarebbe il caso di non dovere più parlare di emergenza e strutturarsi per fare in modo che smettano di fare morire persone in mare e garantire un trattamento adeguato, umano, a tutti coloro approdano su questa benedetta isola”. (ANSA)