5 Dicembre 2023
CronacaItalia

Nel super carcere dei boss 20 anni di visite di parlamentari e politici

A visitare il carcere di Preturo dell’Aquila sono stati circa una ventina di parlamentari in questi ultimi vent’anni. La struttura è entrata in funzione nel 1993. La visita più recente risale a qualche settimana prima dell’ingresso, nel penitenziario aquilano, di Matteo Messina Denaro, il boss di Cosa nostra arrestato a Palermo il 16 gennaio, latitante da 30 anni. Con circa 150 detenuti al 41 bis, ma non mancano i detenuti comuni, il carcere aquilano è stata la prima tappa della delegazione guidata dal garante dei detenuti per l’Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, con il senatore Etelwardo Sigismondi (FdI). Visita utile a conoscere le criticità: dalle carenze strutturali a quelle di organico, con l’obiettivo di predisporre un dossier da sottoporre al ministro della giustizia, Carlo Nordio.Nel corso della campagna elettorale per le amministrative del 12 giugno 2022, la candidata sindaco dell’Aquila Stefania Pezzopane (Pd), l’onorevole Anna Rossomando, ai tempi vicepresidente del Senato, e Michele Fina, allora segretario regionale del Pd, oggi senatore della Repubblica, visitarono la Casa circondariale aquilana, esattamente a maggio.

“Fino alla pandemia organizzavo ogni anno un premio di poesia con una edizione nel carcere con i detenuti, ma solo i comuni”, ha spiegato a LaPresse Pezzopane facendo riferimento alle iniziative organizzate nel carcere aquilano che dispone dell’unica sezione, in Italia, interamente dedicata alle donne in regime di 41 bis: sono 12 in tutto, tra loro anche Nadia Desdemona Lioce, delle nuove Brigate rosse condannata all’ergastolo per gli omicidi dei giuristi Massimo D’Antona e Marco Biagi. In carcere all’Aquila sono passati Michele Greco, mafioso di Cosa Nostra, diversi altri esponeneti della famiglia Greco, Raffaele Cutolo capo della Nuova camorra organizzata, Giuseppe Madonia (Piddu) il boss sanguinario di Cosa nostra, Leoluca Bagarella detto ‘don Luchino’ del clan dei Corleonesi. La sorella di quest’ultimo sposò il ‘capo dei capi’ Totò Riina. All’Aquila anche i fratelli Graviano, Francesco Mallardo, capo della Camorra tra i più temuti a Napoli, alcuni esponenti del clan Mallardo, Francesco Schiavone (Sandokan) e Felice Maniero capo della mafia del Brenta, nata in Veneto. A dicembre 2021 tra i rappresentanti delle istituzioni che hanno fatto visita alla casa circondariale aquilana anche Francesco Paolo Sisto, sottosegretario alla Giustizia nel Governo Draghi. Nel 2016, una delegazione di radicali capeggiata da Rita Bernardini ha visitato la struttura. Sulle orme dello storico leader dei radicali, Marco Pannella, che diverse volte è stato in visita nel carcere del capoluogo abruzzese.

Storica l’affermazione che fece appena uscita da una visita del 2010 a Preturo, qualificando come ‘tortura’ il sovraffollamento negli istituti di pena. Nel 2006 il senatore Giovanni Legnini (Ds) visitò il carcere con una delegazione composta da Stefania Misticoni, segretaria regionale dei Democratici di sinistra, e i deputati Nicola Crisci e Arnaldo Mariotti, anche in quell’occasione si trattava di sovraffollamento, carenze strutturali e di personale nell’istituto. Tra il 2005 al 2006 anche il deputato Maurizio Acerbo, attuale segretario del partito della Rifondazione comunista, visitò il carcere aquilano, ma anche altri 8 penitenziari abruzzesi incluso l’istituto di pena minorile, chiuso dal terremoto del 2009. Singolare la visita in carcere risalente a luglio 2002 di Sergio D’Elia, ai tempi segretario dell’associazione ‘Nessuno tocchi Caino’ e, in gioventù, militante dell’organizzazione terroristica di estrema sinistra Prima Linea. Con D’Elia in visita al carcere dell’Aquila anche l’allora presidente dei deputati Radicali al Parlamento europeo, Maurizio Turco. La ragione della loro visita era legata, a quanto sembra, al ‘proclama’ del boss Leoluca Bagarella, della cosca dei corleonesi di Totò Riina, intervenuto giorni prima, in un processo a Trapani per annunciare ‘lo sciopero della fame’ per protestare contro il 41 bis di 71 detenuti, del carcere aquilano, che poi sospesero la protesta. (LaPresse)