8 Dicembre 2023
Palermo e ProvinciaSalute

Nuove tecnologie al servizio della salute, al via ricerca ”Dare”

Tecnologie digitali al servizio della salute e della prevenzione. E’ il cuore della ricerca ‘Dare’, coordinata dall’Università di Bologna e finanziata nell’ambito del Piano complementare al Pnrr. L’iniziativa punta a sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie – tra intelligenza artificiale, i big data, supercalcolatori, sensori indossabili – per rafforzare la sorveglianza, la prevenzione e la promozione della salute e della sicurezza sanitaria, contribuendo a colmare le disparità sociali e territoriali. “Oggi c’è una necessità diffusa di riformare la cultura della salute, passando da un’impostazione basata sulla risposta alle malattie ad una prospettiva che guarda alla prevenzione durante tutto l’arco della vita e al valore delle comunità”, ha spiegato Lorenzo Chiari, professore al Dipartimento di Ingegneria dell’Energia Elettrica e dell’Informazione ‘Guglielmo Marconi’ dell’Università di Bologna, che coordina l’iniziativa. ‘Dare’ (Digital Lifelong Prevention) porta avanti una azione di ricerca basata sul modello ‘Hub & Spoke’. Gli Spoke previsti sono tre: il primo – ‘Enabling Factors and Technologies for a Lifelong Digital Prevention’ – coordinato dall’Università di Bologna, si concentra sullo sviluppo di metodi e tecnologie e ha un ruolo di supporto generale; il secondo – ‘Community-based Digital Primary Prevention’ – coordinato dall’Università di Palermo, è dedicato alle applicazioni di Digital Health per la prevenzione primaria sia sulla popolazione generale, che su comunità e gruppi selezionati; il terzo – ‘Digitally-enabled Secondary and Tertiary Prevention’ – coordinato dall’Università di Tor Vergata, è dedicato invece alle applicazioni di Digital Health per la diagnosi precoce. I tre Spoke daranno vita a circa 40 studi pilota che saranno sviluppati in cinque comunità di riferimento: Emilia-Romagna, Veneto, Lazio, Puglia e Sicilia. Ogni comunità avrà caratteristiche diverse in termini di fasi della vita (infanzia, adolescenza, vita lavorativa, età avanzata), dimensioni (campioni rappresentativi della popolazione generale o gruppi a rischio, target specifici di pazienti con condizioni rare o malattie prevalenti) e contesti (abitazioni private, assistenza sanitaria di base, strutture di comunità, ospedali). (ANSA)