1 Dicembre 2023
Agrigento e ProvinciaCronaca

Migranti umiliati dopo fuga ad Agrigento, manca querela: prosciolto poliziotto

Poliziotto prosciolto dall’accusa di avere punito due migranti minorenni esortandoli a schiaffeggiarsi fra loro e di avere percosso uno dei due. “Sei l’ospite e devi rispettare la legge, adesso schiaffeggiatevi a vicenda”. Due stranieri sarebbero stati umiliati cosi’ dopo un tentativo di fuga fallito dal centro di accoglienza dove erano stati posti in quarantena anti Covid. Secondo il giudice, tuttavia, non si e’ trattato di “abuso dei mezzi di correzione”, come contestato dalla procura, ma di percosse. Di conseguenza, non essendoci stata mai alcuna querela, l’agente imputato e’ stato prosciolto. Per questo episodio, immortalato in un video e diventato virale, l’ispettore di polizia Costantino Soglia, 59 anni, in servizio alla Questura di Agrigento, e’ finito a processo. Soglia, secondo quanto ipotizzato, dopo un tentativo di fuga di alcuni migranti avvenuto il 3 giugno del 2020, in piena pandemia, dal centro di accoglienza di contrada Ciavolotta, ad Agrigento, avrebbe umiliato due di loro, nel frattempo bloccati, di cui uno minorenne, forse per dare una “lezione” agli altri.

L’episodio e’ stato immortalato in un video, presto diventato virale. I due ragazzi, secondo quanto si vede nel filmato, davanti a tutti gli altri ospiti della struttura, sarebbero stati costretti a schiaffeggiarsi reciprocamente. Il poliziotto, inoltre, avrebbe colpito con due schiaffi uno dei due, esortando l’altro a “fare l’uomo”. “E allora non uscire di qua”, avrebbe detto successivamente di fronte alla smorfia di dolore di uno dei due migranti. Il racconto delle presunte vittime, irreperibili gia’ dai giorni successivi al fatto, era stato cristalizzato nel corso dell’incidente probatorio. La sentenza che proscioglie l’imputato per “mancanza delle condizioni di procedibilita’” e’ stata emessa dal giudice Giuseppe Sciarrotta. Il pubblico ministero Cecilia Baravelli aveva chiesto la condanna a 4 mesi. “Il nostro compito – ha detto il magistrato della procura – e’ quello di non farci condizionare dall’emotivita’ e dal grande risalto mediatico della vicenda ma il gesto va punito. L’episodio e’ stato immortalato in un filmato che lo rende indiscutibile. Non stiamo parlando certo di torture o di gesti di particolare violenza e gravita’ ma indubbiamente si tratta di un abuso, di qualcosa che non andava fatto pur riconoscendo la particolare complessita’ e delicatezza del compito dell’agente costretto a gestire una situazione inedita e di grande stress”. Di parere opposto il difensore del poliziotto, l’avvocato Daniela Posante, che aveva chiesto di emettere una sentenza di assoluzione “perche’ il fatto non sussiste”. “Nel video – ha detto il legale – si assiste a una scena goliardica dove i ragazzini ridacchiano divertiti e lo prendono come un gioco”. (AGI)