1 Dicembre 2023
CronacaTrapani e Provincia

Mafia, pm: sorella Messina Denaro gestiva cassa clan

La sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia, ha avuto un ruolo fondamentale nella gestione del flusso di Denaro contante a disposizione della famiglia mafiosa. Lo credono i magistrati della Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, che hanno trovato in casa della donna a Castelvetrano, nella sua villetta in campagna a Campobello e nel covo del boss Matteo Messina Denaro decine di pizzini con la contabilità del capomafia. Contabilità tenuta da Rosalia che eseguiva gli ordini del fratello e consegnava i soldi a una serie di soggetti, rendicontando puntualmente di anno in anno entrate e uscite. Alcuni appunti sono stati trovati in una botola nel sottotetto della casa di campagna: “pizzini” tutti con oggetto nomi in codice, ordini e somme di Denaro. In uno degli appunti il boss ricorda al destinatario l’esistenza di una grossa provvista (64.100 euro) e le spese già affrontate (12.400 euro). E impartisce a chi avrebbe ricevuto il messaggio l’ordine su quanto spendere per il periodo successivo (“per il prossimo periodo devi spendere di nuovo 12.400”). “Tale espressione – scrive il gip che ha arrestato Rosalia Messia Denaro – rivela con certezza l’esistenza di un fondo riservato: il tenore della espressione devi lascia certamente intendere che si tratta di somme da utilizzare non per il personale soddisfacimento di chi le aveva in custodia, ossia il destinatario del pizzino, ma assai verosimilmente doveva essere costui a sua volta a distribuire il Denaro a terzi”. Natura della provvista, per i pm, è la “cassa”, “espressione oramai divenuta notoria con la quale le famiglie di Cosa nostra – continua il giudice – indicano la giacenza alimentata dai proventi illeciti di Denaro in contanti, pronta a essere utilizzata, con cui l’articolazione o il mandamento mafioso fa fronte alle spese per i detenuti, per le loro famiglie, per gli onorari dei legali e più in generale per i bisogni degli associati”. (ANSA)