Allarme per Zibibbo di Pantelleria, ”contro clonazioni” scende in campo il sindaco
Il Comune di Pantelleria apre un dibattito pubblico ad ampio raggio in difesa dello Zibibbo, il vino dolce passito, con la denominazione Pantelleria Doc Zibibbo, rinomato e prodotto appunto sull’isola siciliana che vanta anche il riconoscimento dell’Unesco per la “pratica agricola della vite ad alberello” laddove le uve zibibbo ricavate dai vigneti sono la materia prima di questi vino. A lanciare un grido di allarme è proprio il sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo che ha organizzato l’iniziativa ”Zibibbo è Pantelleria” dal 5 al 7 maggio, partendo dallo status precario, difficile, vulnerabile dello Zibibbo di Pantelleria. “La vite di Zibibbo (altrove denominato Moscato di Alessandria) è il vino principe di Pantelleria da secoli. Nessuno può e deve portarcelo via!” afferma il sindaco Campo. Il problema è che la concorrenza arriva proprio dai ‘vicini di casa’ siciliani. “Recenti decisioni del Consorzio di tutela con la modifica e rimodifica del disciplinare Doc del 1971, fanno intravedere e temere un abbandono e una clonazione dello Zibibbo nella Doc Sicilia e Igt Terre Siciliane” sostiene il sindaco. Queste decisioni hanno allarmato gli ultimi 360 viticoltori puri rimasti (erano 3.700 60 anni fa), unici titolari dell’Albo Doc Pantelleria che coltivano solo 400 ettari di Zibibbo e hanno sollecitato il Comune di Pantelleria a difenderli. E i 2500-3000 ettari di vigne di Zibibbo impiantate negli ultimi 10 anni sull’isola Sicilia, sono una prova.
“L’allarme vero è dato da tre numeri: i 3.000 ettari di Moscato d’Alessandria ma chiamato Zibibbo ufficialmente impiantati dal 2015 ad oggi a Trapani, Agrigento, Siracusa in terra siciliana non vulcanica; un prezzo dell’uva al viticoltore pantesco che è 1/5 del suo vero valore reale; il 70-80% di commercializzazione di ‘vino liquoroso’ e ‘moscato passito’ alla faccia di poche migliaia di bottiglie di Zibibbo Pantelleria Doc Passito Naturale che non esiste più” afferma il sindaco. Il Comune è diventato ”parte attiva e civile” in questa situazione di decrescita. “Ringrazio ancora Giorgio Armani per la donazione di mezzo milione di euro. Anche i progetti già finanziati dal Pnrr toccano indirettamente l’agricoltura, l’ambiente, il rapporto aree rurali e urbane, la difesa delle culture: 25 progetti presentati, 25 già finanziati. Dal 2023 al 2026 l’Isola Piccola sarà oggetto di investimento sociali, civili, ambientali, stradali, costieri e portuali di grande riflesso economico. Non deve mancare lo Zibibbo vero”. (Adnkronos)